Trappist Beer Tour: sei tappe, sei esperienze mistico-brassicole

Le birre trappiste, in particolare quelle di origine belga, sono circondate da un’aura quasi mistica all’interno del mondo brassicolo. Questo fenomeno sicuramente è stato ampiamente aiutato dalla nomina della Westvleteren 12 a miglior birra del mondo nel 2005 (e gli anni seguenti) secondo il sito Ratebeer. La mia personale opinione è che i birrifici trappisti di nascita più recente non stiano seguendo le orme qualitative dei loro fratelli maggiori, producendo birre che, detto educatamente, non hanno nulla di speciale e che stanno man mano avendo un impatto negativo sulla reputazione delle birre di questa categoria. Non vi preoccupate però: questo articolo ha come solo argomento il Belgio e come obiettivo quello di proporvi un tour tra le birre trappiste belghe.

I birrifici trappisti in Belgio stanno continuando il loro eccezionale lavoro apostolico fornendo ottime birre a tutti gli appassionati. Non è quindi una sorpresa che molti amanti del genere siano interessati a visitare i luoghi dove queste birre vengono prodotte. Non si tratta di una novità, già nel 1993 veniva pubblicato nelle Fiandre da Geert Van Lierd, un libro che riportava informazioni riguardanti le abbazie, tra cui la storia del birrificio, suggerimenti per i turisti e idee per camminate o giri in bici nei dintorni. Da qualche anno il turismo è decollato. Per aiutarvi nei vostri viaggi vi portiamo una breve descrizione e qualche suggerimento di quel che potete fare presso ogni birrificio. Prima di iniziare vorrei però fornirvi qualche informazioni generale.


San Benedetto ha stabilito che è obbligatoria la presenza di una casa per gli ospiti in ogni monastero. Potete quindi prenotare e pernottare presso l’abbazia (l’unica eccezione è Achel). Non aspettatevi una normale esperienza da hotel ma piuttosto una permanenza austera, volta alla contemplazione e alla meditazione. Detto questo, sarete comunque autorizzati a bere le loro birre, sempre con moderazione.  Abbazie e birrifici sono situati fuori dal centro città e difficilmente raggiungibili tramite trasporti pubblici. Sono necessari una macchina (e un guidatore designato) o una bici, per gli appassionati del genere. Dato il fatto che tutti i prodotti trappisti devono avere origine nelle immediate vicinanze dell’abbazia, un birrificio trappista si troverà sempre all’interno o vicino alle mura di quest’ultima. I birrifici solitamente non sono aperti ai visitatori, anche se ci sono alcune eccezioni di cui parlerò più avanti. Ogni birrificio (a eccezione di Rochefort), è dotato di un pub o un ristorante nell’area circostante che serve le proprie birre. È da notare che il pub non sarà sempre aperto, è necessario quindi controllare il sito internet per giorni e orari di apertura. Quattro delle sei abbazie producono anche formaggio (Chimay, Orval, Rochefort e Westmalle). Molti produttori locali di formaggi, macellerie e forni comprano le birre dalle abbazie per poi usarle per la produzione dei loro prodotti (pane, patè, affettati, ecc). Ultimamente ho anche visto un “Trappist bitterballen” (polpette olandesi).

Achel

Partiamo con il dire che non ci sono più monaci qui. Ciononostante, essendo “Achelse Kluis” un’attrazione turistica, le autorità locali vogliono continuare a mandarla avanti, per questa ragione le birre continuano a essere prodotte e esistono più tipologie di quante la gente ne conosce. Ufficialmente sono presenti due gradazioni alcoliche caratterizzate da differenti colorazioni, 8% vol. e 9.5% vol., rispettivamente dorata e scura. Esiste anche la versione base della blond che ha una gradazione alcolica di 7% vol. e viene servita solo alla spina presso il pub di proprietà. Quella da 8% vol. viene imbottigliata e può essere consumata al pub o comprata da asporto. La versione da 9.5% ABV viene messa in bottiglie da 75cl ed è disponibile solo da asporto. Sicuramente questa abbazia merita una visita, soprattutto da quando il birrificio, gestito da laici, ha aperto al pubblico (solo per gruppi su prenotazione).

La zona circostante il birrificio è un vero paradiso per passeggiate e giri in bici. In poco tempo e senza accorgervene potreste superare il confine (l’abbazia si trova infatti su suolo sia belga che olandese). La popolazione è ben distribuita sul territorio e sono presenti pochi centri forniti di hotel e B&B nei dintorni. Per pernottare si consigliano i comuni di Bocholt o Bree, posti in cui Brouwerij Martens ha due location (normalmente non aperte a visite) e dove potrete assaggiare alcuni dei loro prodotti.

Chimay

Si tratta del più grande birrificio trappista con una produzione che oggi si avvicina ai 200.000hl annui. Qui potrete solo dare uno sguardo, dato che il birrificio non si può visitare a esclusione dell’impianto di imbottigliamento (hanno fatto grandi investimenti recentemente, quindi potrebbe essere momentaneamente chiuso) dove viene mostrate un filmato di introduzione all’abbazia e al birrificio. Vengono invece inseriti sotto il nome “Espace Chimay” tre attrazioni: “Auberge du Poteaupré” (pub, ristorante e hotel), “Chimay Experience” (mostra riguardante la storia del birrificio, le sue birre e i suoi formaggi), e “Chimay Shop”, dove potete comprare i prodotti Chimay (incluse versioni barricate delle loro birre, cioccolato, biscotti, ecc). È importante segnalare che l’Auberge serve alla spina tutte le birre base Chimay. Attualmente il birrificio sta pianificando di mettere in vendita le proprie birre alla spina in tutto il Belgio.

La zona circostante il birrificio è particolarmente boscosa e si presta molto bene a camminate ed escursioni in modalità relax. La città di Chimay ha una storia di più di 1000 anni e offre un importante numero di attrazioni turistiche come palazzi d’epoca e un castello. Numerose le opzioni per alloggiare in città o nei dintorni. Mentre siete in villeggiatura, tra una birra e l’altra, potreste recarvi presso il Lac de l’Eau d’Heure, un laghetto molto carino che offre numerose attività ricreative.

 

Orval

Orval gode di uno status ormai iconico grazie al proprio metodo di produzione che include l’impiego di brettanomyces. Il birrificio non è aperto alle visite a eccezione degli “Open door days” che quest’anno si terranno da venerdì 18 a sabato 19 settembre 2020. Per partecipare è necessario registrarsi in anticipo, e il numero di visitatori è limitato. La fase di registrazione aprirà il 4 maggio. Ne vale veramente la pena. Vicino al birrificio si trova il pub “L’Ange Gardien”, qui potrete assaggiare la birra Orval in bottiglia. È invece disponibile alla spina la Petit Orval (Orval Vert), 4.2% vol., una birra pensata originariamente come una versione meno alcolica della Orval originale, ottenuta con la semplice diluizione del mosto con acqua. Da ormai 6 anni è diventata una birra a sé, con la sua propria ricetta. Alcuni la considerano una precorritrice della moda delle session IPA. L’abbazia è circondata dalle rovine di una precedente struttura religiosa.

Negli immediati dintorni troviamo anche il pozzo raffigurato in etichetta, un museo farmaceutico a un giardino di piante medicinali. Una grande foresta nei paraggi promette piacevoli passeggiate e tranquilli giri in bici. A Orval è presente un altro piccolo birrificio chiamato GenGoulf. Il birrificio si trova nel Gaume, regione che ospita anche il birrificio La Rulles e alcuni altri produttori a cui Orval offre servizi di laboratorio e fornisce i lieviti primari. Non lontano da lì, a Stenay (Francia), si trova il museo della birra dove troverete diversi cimeli e reperti. Per l’alloggio vi consigliamo di cercare a Bouillon, a circa 30km da Orval. Si tratta di una cittadina con una fortezza medievale, diversi negozi e un birrificio, Brasserie de Bouillon.

 

Rochefort

Rochefort produce tra le migliori birre scure del Belgio. Non sono ammesse visite al birrificio, dunque dovrete consolarvi spiando con google street view la “cattedrale della birra”, e ammirando la magnifica sala cotte con le vetrate colorate. In circostanze normali le visite alla chiesa sono aperte a tutti, ed è possibile ammirare i numerosi simboli religiosi appesi alle pareti o presenti sui pavimenti. I fan del “Codice Da Vinci” di Dan Brown potranno divertirsi a decifrarli. L’abbazia non possiede nessun pub nei dintorni, ma le birre sono rintracciabile in tutta la regione. Anche qui troviamo un’antica città con un castello, e non lontano anche la città di Lavaux St-Anne si presenta con caratteristiche simili. Nei dintorni del birrificio, a Chevetogne, ci sono bei giardini, e non molto lontano troverete le Caves di Han, dove potrete ammirare il misterioso mondo sotterraneo.

Nella stessa zona è presente una riserva naturale e l’archeoparco di Rochefort (a Malagne) dove è conservata una villa romana, al cui interno troverete un piccolo impianto di produzione con cui vengono realizzate birre sperimentali usando un procedimento simile a quello usato al tempo. Una nuova struttura in legno aprirà tra alcuni mesi e ospiterà diverso materiale di birrificazione a scopo didattico. A Rocherfort è presente un altro birrificio, la Brasserie de la Lesse, che produce birre seguendo un procedimento ecologicamente sostenibile per la comunità locale. Non è difficile trovare una sistemazione proprio a Rochefort o a Marche-en Famenne a circa 15km da Rochefort. A Marche-en Famenne è possibile visitare anche il birrificio Atrium.

 

Westmalle

Westmalle è la seconda più grande abbazia trappista, con una produzione che arriva supera i 140.000hl l’anno. Sono tre le tipologie prodotte: le famose Tripel e Dubbel, a cui si aggiunge la Extra. La Tripel e la Dubbel sono molto note e possono essere trovate in tutto il mondo. La Tripel si trova solo in bottiglia da 33 e 75cl, mentre la Dubbel si trova sia in bottiglia da 33 e 75cl, sia in fusto. La Extra è una ale bionda e luppolata da 4.8% vol. confezionata solo in bottiglia.

Tutte le birre possono essere provate presso il loro pub “Café Trappisten” situato al lato opposto rispetto all’abbazia. Una delle loro specialità è la Half and Half, ovvero 50% Tripel (dalla bottiglia) e 50% Dubbel (alla spina), decisamente interessante. Se la volete provare fate come i locali che la ordinano chiedendo semplicemente una “Trip-Trap”. Per coloro che volessero provare la Extra, l’abbazia ha un negozio interno aperto il venerdì mattina. Lì potrete comprare tutte le birre e i formaggi prodotti in loco. Intorno all’abbazia potete trovare dei sentieri naturalistici. Per soggiornare, l’opzione migliore (e anche la più divertente) è Anversa. Lì troverete Stadsbrouwerij De Koninck (della Duvel), Stadsbrouwerij ‘t Pakhuis e Antwerpse Brouw Compagnie, oltre a una miriade di altri locali e pub come il famosissimo Kulminator.

 

Westvleteren

Le birre di Westvleteren sono conosciutissime da ogni appassionato di birra. Sono tra le più apprezzate e sono molto difficili da ottenere, anche seguendo il nuovo sistema di ordini online. Il posto da visitare assolutamente è il pub “In de Vrede”, situato al lato opposto rispetto all’abbazia, dove potete provare tutte e tre le birre e comprarle da asporto.

La maggior parte delle volte il limite è di un six pack a testa, e, come ci si può aspettare, molto spesso alcune referenze sono sold out. Una delle attrazioni preferite dai turisti e in particolare da quelli inglesi è il soggiorno a Poperinge, comune che ospita l’Hop Museum, l’Hop Feast (evento triennale, quest’anno avrà luogo da venerdì 18 a domenica 20 settembre 2020) e resti della prima guerra mondiale. Nei dintorni, percorribili in bici, troverete Watou, villaggio che ospita il birrificio St. Bernardus, il pub ristorante Bar Bernard, il birrificio Van Eecke e il ristorante ‘t Hommelhof di Stefaan Couttenye.

Come avrete dedotto, visitare i birrifici trappista molto spesso si riduce a vistare i pub circostanti, fare escursioni nelle vicinanze e visitare attrazioni turistiche nei villaggi vicini. Questo non significa che il tour non abbia il suo fascino. Tra l’altro alcuni birrifici trappisti hanno notato questo trend e organizzano da qualche tempo il “Cycling Tour Des Trappistes” (es. Westmalle domenica 18 giugno, Chimay il sabato 24 settembre, e Orval). La cosa migliore da fare è prepararsi in anticipo e chiedere ai centri visitatori dei villaggi consigli sulle attrazioni turistiche che più rientrano nei nostri interessi, così da preparare un piano di attacco personalizzato a seconda degli interessi. Altre informazioni possono essere trovate consultando i seguenti libri: Trappist Beer Travels di Caroline Wallace; A pilgrim’s guide to abbeys and monasteries in the Netherlands and Belgium di Harald van Gils and Christopher W. Haley; A variety of books by Jef van der Steen. O ancora visitando questi siti internet: trappist.be e trappistbier.be. Per concludere è curioso e doveroso menzionare l’iniziativa dell’olandese George Nelis, grande fan di birre trappiste. George ha camminato in diverse occasioni da abbazia ad abbazia trappista, finendo il percorso nel 2011 e totalizzando una distanza di 1500km. Chapeau!