Pin Woodman dei birrifici Brewfist e Foglie d’Erba
Nelle bevute leggere c’è la birra buona. Rimodulazione arbitraria di un ben noto proverbio riguardante le botti e il vino, decisamente arbitraria, anche perché l’assunto del caso (poco alcol = qualità) non è mica sempre vero! Però nella fattispecie ci sta, eccome.
La Pin Woodman – Ordinary Bitter firmata, a quattro mani, da Brewfist (Codogno, Lodi) e Foglie d’erba (Forni di Sopra, Udine – si fa apprezzare per facilità di beva e capacità di appagamento: tanto che, per come uscita da questo assaggio, in spillatura pompa nel contesto di Birraio dell’Anno, 2021, merita di annoverarsi tra le migliori pinte della due giorni fiorentina.
Prodotta con malto Pale (Maris Otter) e Crystal (Heritage), luppolo Ernest (in modalità monovarietale) e lievito selezionato (Wyeast 1968, ceppo liquido Fuller’s per la ESB), la sua massa liquida esibisce, al banco di servizio, un colore ambrato di primo ingresso, attraversato da lievi velature e bordato di schiuma avorio. Estetica da disciplinare, insomma; preludio a un naso altrettanto conforme alla regola: quantomeno nel carattere pacato, posato, dei profumi; benché questi – accanto alle note canoniche del biscotto, della crosta di pane tostata, della matita e della radice di zenzero – esprimano venature più curiose (entrambi sottili, peraltro), quali un fruttato da albicocca e un floreale da zagara.
Il meglio, poi, arriva all’assaggio: di corpo leggero e di chiusura secca (a completare un iter d’avvio snello); di effervescenza assai dosata; di amaricatura (terrosa in prevalenza) gustosamente integrata e bilanciata. Densità sensoriale da vendere a un costo alcolico ridicolo: appena tre gradi e mezzo!
Pin Woodman dei birrifici Brewfist e Foglie d’erba
Nazione: Italia
Fermentazione: alta
Stile: Bitter
Colore: ramato
Gradi alcolici: 3.5% vol.
Bicchiere: pinta
Temperatura di servizio: 9-10 °C