Bruxelles: guida alla città e alla birra
Scopriamo le migliori birrerie, i birrifici e ristoranti della capitale
Bruxelles è la capitale del Belgio, città cosmopolita con oltre un milione di abitanti e 200 nazionalità differenti che vivono in un’area urbana compatta e in costante crescita demografica. Ma per un amante della birra quello che veramente importa è la grande concentrazione di luoghi da non perdere, veri e propri templi birrari. Bruxelles è poi una tra le capitali più surreali, multiculturali e divertenti. Guardatevi bene attorno ovunque vi troviate: le stazioni della metro sono adornate di arte, così come facciate da graffiti, alcuni palazzi sanno lasciare a bocca aperta, molte bancarelle animano le piazze, i caffè brulicano di gente, senza contare i tanti musei da visitare.
I birrifici di Bruxelles
Andare in Belgio, per gli appassionati di birra di un tempo è sempre stata una grande gioia, un momento in cui scoprire nuovi sapori, nuovi profumi rispetto alla piatta proposta nazionale di qualche decennio fa. I viaggiatori più assidui ben presto si rendevano conto però che anche il Belgio era assediato dalle birre industriali: bastava osservare le insegne di Stella Artois, Jupiler, Maes, Leffe, presenti ovunque. I marchi dei birrifici storici erano relegati su targhe impolverate in vecchie taverne. Agli albori del nuovo millennio, i pub della capitale andavano cercati con attenzione e spesso colpivano più per l’ambiente e l’atmosfera che per le birre proposte. Il panorama dei birrifici a Bruxelles era ancora desolante: delle centinaia di birrifici (considerando anche i blender, ovvero gli assemblatori di Lambic) di cui si narra degli inizi del XX secolo, era rimasto solo Cantillon, sopravvissuto a fatica soprattutto grazie ai visitatori del museo (senza considerare un birrificio sulla Grand Place che serviva Carlsberg accanto all’impianto di produzione immacolato). Attorno al 2010 le cose iniziano a cambiare. Il Moeder Lambic, storico pub di St. Gilles, apre una sede a pochi minuti a piedi dalla Borsa e dalla Grand Place, e a Molenbeek-Saint-Jean nel frattempo inaugura il birrificio De La Senne. La scena birraria di Bruxelles comincia così a muoversi. Vediamo quali sono oggi i principali produttori.
Brasserie Cantillon è una vera leggenda, ed è giusto che sia così. Basta recarsi al numero 56 di Rue Gheude Straat per fare un viaggio nel tempo tra vecchi strumenti, botti, contenitori di rame, tini di fermentazione secolari, bottiglie polverose, ragnatele, strani alambicchi. Una sfida che parte nel 1900, e che nel ’68 viene raccolta da Jean-Pierre Van Roy, marito di Claude Cantillon. Dal 1978 la brasserie è anche un museo (Musée Bruxellois de la Gueuze – Brussels Museum van de Geuze) aperto al pubblico. Qui si possono assaggiare birre a fermentazione spontanea come la Bruocsella Grand Cru, lambic piatto con tre anni di invecchiamento, la Gueuze 100%, anche nella versione bio, la Faro, la Kriek, la Rosé de Gambrinus al lampone, la Fou Fumè (una lambic all’albicocca). Da quando Jean, il figlio di Jean-Pierre, è entrato in azienda, sono iniziate anche alcune sperimentazioni: dry hopping, utilizzo di ingredienti insoliti, speciali vasche di fermentazione. Insomma, un luogo assolutamente da visitare, comodo grazie alla vicinanza con la stazione di Bruxelles South (o Midi). Indirizzo: Rue Gheude 56. Sito: cantillon.be
Brasserie de la Senne, è sicuramente tra i marchi più apprezzati della moderna generazione belga. Il battesimo del birrificio avviene nel 2006 e suona come una dedica allo stesso fiume Zenne, che attraversa quel quadrante geografico e che tanto ha dato alla storia delle fermentazioni di matrice belga. I fondatori sono Bernard Leboucq and Yvan De Baets, che oggi guardano con orgoglio alla loro crescita culminata con il trasferimento in una sede molto più grande nel distretto di Tour & Taxis. Anche se inizialmente il nuovo birrificio assomigliava a una cattedrale nel deserto, oggi con i lavori ultimati e gli impianti perfettamente operativi, si possono ammirare i silos esterni per il malto, e godere del beershop e soprattutto dell’enorme e moderna tap room dove gustarsi, se il meteo lo concede anche all’esterno, una Zinnebir o una Taras Boulba. Indirizzo: Drève Anna Bochdreef 19/21. Sito: brasseriedelasenne.be
Brussels Beer Project è un consolidato progetto fondato nel 2013 su un marketing ben congegnato. Oggi contano ben tre sedi nella capitale belga e due a Parigi. Investimenti molto importanti e realizzati grazie a un consolidato rapporto con i loro investitori, oltre 4000 crowdfunders. Le birre non guardano al passato ma a quello che chiede oggi il mercato: IPA, wild e sour incluse, con un occhio decisamente più americano che belga. Vantano anche la prima birra analcolica del Belgio, la Pico Bello, e la prima prodotta con pane raffermo, la Babylone. Le birre sono suddivise in 3 linee, All Stars sono le birre sempre presenti, Pop up per le one-shot prodotte in piccole quantità, e la linea Dansaert dedicata alle fermentazioni estreme, selvagge, miste e spontanee. Indirizzo: Quai de Biestebroeck, 23. Sito: beerproject.be

Brasserie de l’Ermitage si trova a due passi da Cantillon, in un quartiere popolare di Bruxelles. Stiamo parlando di una realtà dinamica in grado di cimentarsi su ogni fronte: far cantare luppoli o lieviti e sfoderare continuamente novità, il tutto producendo su un piccolo impianto con ben poca tecnologia a disposizione. Nel tempo le birre sono molto migliorate, soprattutto il nutrito filone luppolate, e alle bottiglie si sono affiancate anche le lattine dalla grafica fumettistica. La vivace tap room, aperta solo il venerdì e sabato, si trova affianco e con la bella stagione, si impreziosisce di uno spazio ricavato nella corte del condominio molto caratteristico. Non troppo distante, a Saint-Gilles in Rue de Moscou 34, si trova invece una moderna birreria con tavolini all’aperto, dove provare le birre della casa oltre a prodotti di birrifici ospiti. C’è qualcosa per mangiare, compresa una simil-pizza. Indirizzo birrificio: Rue Lambert Crickx, 26. Sito: ermitagenanobrasserie.be
En Stoemelings oggi ha lasciato la sua microscopica sede e il suo impianto (più dei pentoloni a dirla tutta) nell’affascinante quartiere di Marolles per un capannone nuovo, spazioso e accogliente. I soci restano i soliti bohemien, ma ora la produzione ha raggiunto più alti livelli, per quantità e soprattutto per qualità. Il nome del birrificio significa “in segreto” nel dialetto di Bruxelles ed è così che sono apparsi sulla scena, attorno al 2015, Denys Van Elewyck, un ex archeologo e oggi birraio, e Samuel Languy, che invece si era trasferito in India come creatore di videogiochi e oggi si occupa dell’amministrazione e del commerciale. Il carattere, giocoso, ironico e a volte sfacciato dei due soci si riflette su ogni aspetto, anche su birre che puntano a essere belghe ma al contempo moderne. Hanno uno shop e organizzano visite con degustazione, ma non hanno uno spazio per la taproom. Indirizzo: Rue Dieudonné Lefèvre, 37. Sito: enstoemelings.be
Brasserie de la Mule è delle aperture più recenti, datata 2021, ma anche tra le più interessanti, situata a Schaerbeek, là dove un tempo crescevano gli alberi di ciliegie care ai poduttori del Lambic. Può sembrare una novità ma in realtà dietro al progetto e davanti alla sala cottura si trova Joel Galy, il talentuoso birraio scoperto da Da Le Senne con esperienza anche da Cantillon. Il birrificio si trova in un vecchio edificio industriale, imponente, totalmente ristrutturato al suo interno per ospitare la produzione e il locale di mescita. Le birre, per lo più ispirate alle basse fermentazioni di scuola mitteleuropea, sono disponibili in lattina oppure alla spina nel pub a ridosso della sala cottura. Il locale ha un certo non so che di vissuto che lo rende familiare e accogliente, ed è diventato sin da subito meta di affezionati clienti locali e appassionati di birre da tutto il mondo, a dimostrazione che una lager ben fatta funziona tanto quanto una Belgian Ale. Ci si aspettano in futuro più birre belghe, conoscendo le capacità di Joel che comunque ha già inserito qualche Saison tra le referenze, magari al posto di qualche weizen (ma questo è un desiderio molto personale). Indirizzo: Rue Rubens 95. Sito: facebook.com/brasseriedelamule
La Source Beer co. è un brewpub dinamico, arredato in modo informale, con bancali riattati e vecchie sedie che ricordano quelle di una scuola, comunque accogliente. Di sicuro non è lo spazio a mancare, né in produzione, né per gli ospiti. Tra fermentazioni miste, selvagge, passaggi in legno, frutti (o vegetali) vari, in La Source non ci si fa mancare nulla. Le birre base sono comunque moderne, spesso caratterizzate da luppoli americani, e tra le varie referenze fa capolino la Dry Hop January, una Italian-Style Pilsner correttamente prodotta con luppoli tedeschi. A essere invece rivisitate in modo sbarazzino sono le birre ispirate al Belgio. Indirizzo: Rue Dieudonné Lefèvre, 4. Sito: lasourcebeer.be
CoHop, il Brussels Cooperative Brewpub, si trova a Etterbeek, circa venti minuti coi mezzi in direzione sud-ovest dal centro. Si tratta di un birrificio con mescita, ma già dal nome si intuisce che dietro c’è una cooperativa di microbirrifici, anzi nanobrasserie come le chiamano qui, che lavorano sullo stesso impianto. Brasserie Witloof, DrinkThatBeer, Boulangerie-Brasserie Janine, 1B2T (1 bière 2 tartines) sono i birrifici fondatori e producono le loro birre qui, confezionate in fusti, bottiglie o in lattine. Al pub annesso, arredato in modo moderno e ricercato e vista sulla zona di produzione, si possono assaggiare anche le birre prodotte sotto marchio CoHop, ispirate a classici belgi, tedeschi e novità più luppolate. Offrono anche un servizio per beer firm, e tutta la consulenza del caso. Certo, per le dimensioni dell’impianto e le dotazioni non sono De Proef (il ben più noto birrificio conto terzi), ma la cosa è comunque interessante, e visti i piccoli volumi che possono generare possono attrarre le richieste di singoli locali che vogliono una birra col proprio nome. Indirizzo: Chaussée de Wavre, 950 (Etterbeek). Sito: cohop.be
L’Annexe è un piccolo birrificio aperto nello storico quartiere di Saint Gilles che si esibisce su un interessante serie di Saison, inclusa una Weizen Saison. Il nome arriva dall’edificio in cui ha sede la produzione e fu un ripiego perché avrebbe dovuto chiamarsi Brouwerij Hendrix (e no, non per la rockstar, ma per il nome di famiglia della moglie di uno dei soci), ma il birrificio Straffe Hendrik ebbe qualcosa da ridire contro la deposizione del nome. Indirizzo: Rue Du Métal, 19 (Saint Gilles). Sito: lannexe.brussels
Drink Drink (non fatevi ingannare, è il suono del campanello della bicicletta, non un’incitazione all’alcolismo!) è nato come beer firm e piano piano sta crescendo con il proprio impianto ad Anderlecht (piuttosto distante da Cantillon, mezz’ora con i mezzi) in un capannone artigianale, dove talvolta organizzano qualche evento. La grafica è ben realizzata e richiama il mondo delle biciclette. Anche i nomi delle birre, tutte biologiche, richiamano sempre bici e affini: BMX, Bicyclette, Tandem, etc. In produzione si guarda soprattutto alla semplicità, alla facilità della bevuta, senza lasciarsi sfuggire qualche slancio di fantasia come con l’interessante birra sour al rabarbaro (La velo de ma sour, gioco di parole tra sour e sœur, sorella in francese, velo significa bici). L’indirizzo stilistico delle birre è comunque molto anglofono. Indirizzo: Rue Paepsem 123. Sito: drinkdrink.be
Brasserie Surréaliste è un progetto che si è realizzato tra il 2020 e il 2021 grazie a un crowdfunding e dopo lunghe attese per ottenere i permessi per trasformare un vecchio magazzino di banane in birrificio. Il nome, le etichette, il marketing, le immagini, tutto è decisamente surrealista. Il pub annesso è di impatto, sin dalla facciata del palazzo anni ’30 in stile Art Deco, e gli interni sono curati e ricercati in ogni minimo dettaglio. La produzione è eclettica e legata più al mondo contemporaneo, sia nordamericano che belga, anche con maturazioni in legno che raccontano interpretazioni più moderne e sfacciate. Indirizzo: Place du Nouveau Marché aux Grains, 22-23. Sito: brasseriesurrealiste.com
Brasserie Vandekelder è l’espressione di nove soci che hanno deciso di iniziare la sperimentazione nel 2016 per poi iniziare a produrre nel 2020. Berliner Weiss, Belgian IPA, ma anche Barley Wine, Pils e Imperial Stout. Tanta passione ma forse troppe teste e poca identità. Indirizzo: Rue Paul Michiels, 52. Sito: brasserievandekelder.com
Owa Brewery è la piccola realtà di Leo Imai, ex birraio di Kirin, in Giappone. A Bruxelles ha ripreso vecchie usanze tipiche della capitale: acquista Lambic, in particolare da Oud Beersel e De Troch, e ci aggiunge ingredienti giapponesi come prugne (ume), limone (Yuzu) o fiori di ciliegio (sakura). Pare che col sushi siano perfetti, e Leo studia proprio l’abbinamento con piatti della cucina giapponese nel suo laboratorio. Di sicuro desta curiosità e qualche bottiglia è apparsa, di tanto in tanto, anche in Italia. Al momento non presenta un punto vendita diretto aperto al pubblico. Indirizzo: Rue des confédérés, 52. Sito: owabeer.be
Waterghem, un piccolo birrificio familiare, dal 2023 ha rinunciato a produrre col suo impiantino in rame e oggi si appoggia a Brasserie du Flo per le tre referenze in gamma. La sede è ancora nell’estrema periferia a sud-est di Bruxelles, ad Auderghem (Av. Hector Gobert 7, 1160 Auderghem), ma non si hanno altre informazioni. Di Obaa, a Schaerbeek, fondato attorno al 2014 ma apparso realmente attorno alla fine del 2017, si sono perse le tracce a fine 2022, anche se si trovano ancora le loro tre birre in vendita su alcuni siti on line. L’impianto ufficiale prevedeva due pentoloni solitamente usati per la produzione casalinga. Indirizzo: Rue Paul-Michielsstraat 52 (1090 Jette). Sito: brasserievandekelder.com
Le migliori birrerie di Bruxelles
Tanti sono i locali che meritano una visita, alcuni per la selezione delle birre ma molti per l’atmosfera che si respira, la bellezza degli interni o la storia che trasudano dagli arredi. Purtroppo ogni tanto una birreria cede la gestione o peggio ancora chiude e basta. Però il bello di Bruxelles è che è una città viva, dove di tanto in tanto si scopre un nuovo locale o che uno vecchio ha cambiato la sua propensione ed è ora un posto assolutamente da frequentare. Di seguito una selezione di posti che vale la pena visitare.
Moeder Lambic di Place Fontainas. Pub moderno e raffinato con una scelta di birre alla spina a dir poco imbarazzante (40 referenze) con picchi sulla fermentazione spontanea. Non mancano le birre belghe tradizionali quanto quelle attuali ed intriganti: se c’è qualche novità nel panorama brassicolo locale, qui la troverete senz’altro e spesso in anteprima. Il menu del cibo è contenuto, ma la selezione di formaggi è decisamente interessante. Da segnalare anche il Moeder Lambic Original (Rue de Savoie, 68 a Saint-Gilles) locale di grande atmosfera e grandi birre, un pub di quartiere più intimo, da cui è partita l’avventura di Jean e Andy.
Poechenelle Kelder, si trova in rue de Chêne (Eikstraat) 5, proprio di fronte al Manneken Pis (o Petit Julien, la statua in bronzo nota in tutto il mondo, che spesso viene anche adornata, in occasione di festività o ricorrenze). Questo caldo e accogliente pub sembra a prima vista un museo del kitsch per via delle numerose marionette appese insieme a foto, oggettistica varia, luppoli e targhe birrarie, e i cui tavoli sono dedicati a svariati personaggi che negli anni sono stati (o sono tuttora) clienti del locale. La selezione di birre è interessante, soprattutto in bottiglia (circa 100 le referenze) e si può sempre trovare qualcosa per spezzare la fame (non consigliato per un pasto completo). Tra l’altro l’associazione che si occupa di vestire il Manneken si ritrova qui, come testimoniano le numerose foto alle pareti.
Gist, è una birreria moderna con una notevole selezione di birre alla spina tutte rigorosamente selezionate dal panorama belga con un occhio alla modernità. Il locale si affaccia sulla piazza de la Vieille Halle aux Blés al numero 30 con i tavolini davanti alla statua di Jacques Brel, famoso cantautore, attore e poeta belga.
La Fleur En Papier Doré (Rue des Alexiens 55), è un locale storico dove pare che René Magritte spendesse il suo tempo, forse degustando lambic. La prima sala e quella dove si trova il banco sono splendide con il loro arredo vintage e il legno scuro.
La Morte Subite, dall’altro lato della Galerie de la Reine si trova questo vecchio caffè ricco di storia, e dagli arredi eleganti che consigliamo per il suo fascino più che per la proposta. Ma può essere divertente entrare verso le 4 del pomeriggio e trovarsi in mezzo ad eleganti signore che sorseggiano una Westmalle Tripel o la dolce e poco autentica Kriek della casa. Mort Subite in francese significa “morte rapida”. Si dice che il nome risalga agli anni ’20, nato in un pub di Bruxelles dove si giocava a un particolare gioco di dadi. Per assicurare che tutti i partecipanti tornassero al lavoro in orario, un uomo astuto inventò una nuova regola, che determinava il vincitore nell’ultimo tiro: o vita o morte, ovvero à la mort subite. Un’altra versione della storia dice che i giocatori erano principalmente proprietari di negozi della zona circostante, e quando uno vedeva un cliente entrare nel proprio negozio aveva l’interesse che il gioco finisse rapidamente. Ad ogni modo, quella versione del gioco prese piede e il proprietario del pub pensò bene di chiamare il suo locale così e la birra servita Mort Subite.
Archiduc (Rue Antoine Dansaertstraat 6) è un bar in stile art déco aperto nel 1937 che fa parlare di sé anche per serate di musica dal vivo, in particolare jazz. Alla spina si trova spesso De la Senne o Dupont e in bottiglia un po’ di Trappiste e persino qualche spontanea di Cantillon.
Booze ’n’ Blues (Rue des Riches Claires 20), è un interessante locale che nonostante sia in zona centrale (vicino a Saint-Gery) ha un’anima da pub di quartiere, per via di un’atmosfera familiare in cui il gestore è parte integrante del divertimento. Sia alla spina che in bottiglia è possibile trovare soddisfazione.
La Bécasse (Rue de Tabora, 11) è un locale tipico a cui si accede da un piccolo cancello (come il Toone, del resto) che immette in un angusto cortiletto. Dentro troverete un vecchio pub con il legno a fare da padrone. Negli ultimi tempi birre e servizio sono calati, ma una trappista di sicurezza è sempre presente.
Café Le coq (Fernand Cocq, 28), situato vicino alla vecchia Borsa è un posto centrale dove rilassarsi con una buona birra in bottiglia, magari ordinando un piatto leggero di accompagnamento.
La Porte Noire (Rue des Alexien, 67) nella stessa via, situato in una cantina, troverete questa birreria che da quando non si fuma più si fa apprezzare anche per le volte a crociera del soffitto oltre che per una proposta birre discreta.
Bier Circus (Rue de l’Enseignement 57) è una birreria che merita ancora una visita, anche solo per sfogliare la carta delle birre vintage che resta comunque di altissimo livello.
Delirium Cafè, tre piani scenografici e una carta delle birre imbarazzante per quantità (armatevi di santa pazienza, i tempi per trovarle in cantina sono lunghi e i prezzi a volte esosi), per un indirizzo molto turistico, sempre strapieno di giovani e di beer raters con portafogli gonfi. Al primo piano il pub dedicato alle birre straniere, con interessanti proposte che arrivano dagli Stati Uniti così come dai quattro angoli del mondo.
Theatre Royal de Toone, è una birreria, magari poco attrattiva se valutata per la scelta delle birre, ma sicuramente originale visto che è tutt’oggi ricavata in un teatro delle marionette.
Dove mangiare e bere birra a Bruxelles
A questo punto però bisogna anche pensare a mangiare. Bruxelles è famosa per i cavoletti omonimi, ma per fortuna l’offerta culinaria è ampia e variegata e la possibilità di mangiare bene, magari con un menù alla birra non manca e – paese civile – la carta delle birre è presente più o meno ovunque. Una volta l’indirizzo di riferimento era il Restobières del mitico Alain Fayt, istrionico cuoco famoso per la sua cucina alla birra. La sua chiusura ha lasciato un vuoto, ma la città sa offrire delle valide alternative.
Nuetnigenough (nel dialetto locale è la persona che non ne ha mai abbastanza) è un piccolo ristorante in stile liberty (fate un salto in bagno per apprezzare l’arredamento), cucina interessante, così come la carta delle birre. Il prezzo è abbastanza contenuto, l’unico problema è trovare posto senza prenotazione, nel caso armatevi di santa pazienza o preparate un piano B.
Les Brigittines (Pl. de la Chapelle 5), indirizzo sicuro dove trovare anche preparazioni che vedono la birra protagonista anche tra i fornelli.
Fin de Siècle (des Chartreux 9), un ristorante con tavoli all’aperto in una via meno trafficata del centro dove provare un piatto tradizionale dall’ampio menu, il tutto abbinato ovviamente a una birra belga. Servizio attento e gentile.
In ‘t Spinnekopke, è un ristorante di tradizione con cucina alla birra posizionato in Place du Jardin aux Fleurs 1, dove respirare l’aria del classico bistrot con tavoli di legno consumati, specchi, insegne alle pareti. I piatti sono curati e possono essere abbinati alle birre presenti, tra cui anche trappiste e diverse gueuze autentiche.
I festival di Bruxelles
ZYTHOS BIERFESTIVAL
Lo Zythos Bierfestival, promosso fin dal 2004 dall’Associazione dei Consumatori e Degustatori di birra in Belgio (Zythos), vede come protagoniste assolute le mitiche birre belghe, con una partecipazione sempre maggiore sia di produttori che di pubblico. Le ultime edizioni si sono svolte a Leuve, 30 km da Bruxelles, presso lo spazio Brabanthal. Saranno oltre trecento le birre proposte dagli oltre cento birrifici presenti, per un evento degno di nota nel panorama internazionale. Info: zbf.be
QUINTESSENCE
Un evento unico che permette di assaggiare l’intera gamma delle birre targate Cantillon, oltre a quella di speciali ospiti di livello internazionale. Prenotazione sul sito al costo di 30 euro.
Da vedere
Bruxelles porta con sé una storia centenaria e al contempo moderna offrendo al visitatore una serie infinita di scorci, piazze e musei: potrete andare alla scoperta dei luoghi più turistici della città per poi spostarvi nei quartieri più periferici (ma anche più vivi!) e nella zona moderna dove risiede il Parlamento Europeo, tra grattacieli ed elementi futuristici. Bruxelles è suddivisa nella “città alta”, dove possiamo passeggiare nel bellissimo Quartier Royal, e nella “città bassa”, che è la parte più antica. Ecco alcuni dei maggiori punti di interesse.
Grand Place: considerata tra le più belle piazze del mondo, soprattutto durante le ore del tramonto, quando si accendono le luci dei palazzi gotici creando un’atmosfera fiabesca.
Museé des Beaux-Arts e Museo di Magritte: il primo è il maggiore museo di pittura del paese e conta oltre 2000 pezzi in esposizione, mentre il secondo, adiacente, è dedicato all’artista surrealista belga e vanta circa 200 opere disposte su cinque livelli.
Belgian Beer World: il Belgio è il paradiso della birra e la sua cultura brassicola ha lo status di Patrimonio Unesco, quindi pare giusto dedicare un museo a questa bevanda nazionale. Si trova al secondo piano della Borsa di Bruxelles che ospita anche il museo “Bruxella 1238”, uno sky bar, un ristorante (Madame Cafè), un business center e lo shop del Belgian Beer World. Più che un museo è uno percorso interattivo per conoscere in maniera diversa la birra e che si conclude con una degustazione allo sky bar.
Atomium: monumento in acciaio, raffigurante una molecola di ferro, alto 108 metri. L’accesso alla sfera più alta permette di apprezzare il panorama della città.
Museo delle scienze naturali: il quarto al mondo con 37 milioni di esemplari, dispone di una sezione molto curata dedicata ai dinosauri con alcune riproduzioni in resina a gradezza reale.
Jubelpark (Parc du cinquantenaire): il parco, voluto dal re Leopoldo II, con le sue costruzioni in ferro e pietra, fu realizzato in occasione dell’esposizione nazionale del 1880.
Musée de l’Armée: il museo dell’arma militare ripercorre la storia degli eserciti belgi e offre una sezione molto interessante sull’aviazione.
Autoworld: un’esposizione per veri appassionati di auto che conta oltre 400 veicoli che ripercorrono la storia della motorizzazione mondiale.
Museo del fumetto: un divertente excursus che vi porterà per mano nel mondo dei fumetti come Tintin, vera e propria icona del fumetto belga. All’interno presente anche una deliziosa brasserie.