Hall of Fame. Capitolo XXVI. Blind Pig Inaugural Ale Double IPA
Premessa: questa, nella nostra Hall of Fame, è un’elezione postuma. Doppiamente postuma, in realtà, riguardando una birra che non c’è più, prodotta da un birrificio che non c’è più. Eppure si tratta di un’operazione che era doveroso compiere, per attribuire i giusti meriti a chi ha da rivendicarne, sul fronte stilistico di cui parliamo ovvero quello delle Double IPA, e per documentare gli interessanti chiarimenti portati in materia a proposito della genesi della tipologia che nella circostanza è protagonista.
Dunque andiamo con ordine. Che il padre di questa specificità brassicola, tutta statunitense e figlia delle American Ipa, sia Vinnie Cilurzo, attuale proprietario del marchio californiano Russian River (a Santa Rosa), è questione indiscussa, sulla quale è fuori luogo eccepire. Meno lineare è però l’individuazione dell’etichetta con cui il loro creatore ha dato avvio alla genealogia delle DIPA. Per cercare di dipanare la matassa, conviene partire da una sintetica ricostruzione storica. Russian River nasce nel 1997 su iniziativa di un’azienda vinicola, essa stessa californiana, la Korbel Champagne Cellars (di Guerneville), intenzionata a cimentarsi nell’ambito orzi e luppoli. Inizialmente assunto come brewmaster, per assumere le redini dell’impresa nel 2002 insieme alla moglie Natalie, Cilurzo aveva un passato (più lontano nel tempo) come homebrewer e (più prossimo al periodo in questione) come head brewer alla Blind Pig Brewery di Temecula (ancora California), dove in effetti aveva gettato le basi del proprio status quale birraio professionale.
Ebbene, qui, avendo ben presenti l’obsolescenza e le condizioni al limite dell’impianto da gestire, Cilurzo decise, mettendo mano alla cotta numero uno, di rischiare il meno possibile; ovvero di coprire gli eventuali (assai probabili, per non dire quasi certi, off flavors) con una valanga di luppolo, sia in amaro (le fonti parlano di 100 o 92 Ibu, da gettate di Chinook), sia in aroma (con Chinook e Centennial); lavorando in modo da ottenere una gradazione tra i 6,5 e i 7 punti percentuali. E per calare il carico dal 11, eseguì non solo un dry hopping con gli stessi coni utilizzati in bollitura), ma anche un affinamento con chips di rovere, facendo riposare su di esse la birra per nove mesi, prima di avviarla alla mescita: cosa che avvenne in occasione del primo compleanno dell’attività, nel giugno 1994, quando quella American Ipa volutamente eccessiva, battezzata come Inaugural Ale, venne servita in bicchieri con su impressa la lista degli ingredienti; e presentata con la qualifica di Double Ipa.

Successivamente, da quella ricetta (ricalcante, in sostanza, una già testata da Cilurzo nei suoi trascorsi casalinghi), sarebbe derivata la Blind Pig Ipa, la cui fisionomia però venne ricalibrata: solo 75 Ibu (da Cascade e Columbus), per un tasso etilico attestato a quota 6. Ma il dato cronistico più interessante, in questa sede, è che la Inaugural Ale sancì la consuetudine di festeggiare ogni anniversario con una nuova Double Ipa. La seconda, di Ibu, ne ebbe 120, e viene ricordata come imbevibile, al tempo, dallo stesso Cilurzo. Nonostante ciò, la strada delle Imperial Ipa si era aperta: le ultime sorsate di quella seconda edizione della Blind Pig furono spillate da un growler a Greg Koch, da lì a un anno co-fondatore della Stone Brewing Company.