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Vite al limite dei birrifici MC 77 e La Buttiga

Collaborazione emiliano-marchigiana a quattro mani, firmata da MC 77 (Caccamo di Serrapetrona, Macerata) e La Buttiga (Montale, Piacenza), la Vite al limite allude ironicamente, col proprio nome, alle sollecitazioni cui è sottoposto, in via permanente, il corpo di chi produce e vende birra. All’anagrafe stilistico possiamo iscriverla sotto la categoria delle New England Ipa; specificando però, alla voce segni particolari, che si tratta di una interpretazione da pesi massimi del concetto di Neipa (in etichetta viene utilizzato il termine triple), a fronte dei suoi 10 gradi, e peraltro assai opportuna, dato che tale furore etilico si esprime con mimetismo davvero criminale.

All’occhio il colore è un dorato pieno, diffusamente velato (c’è avena in miscela) e coronato di fitta schiuma bianca. Al naso i profumi parlano – appunto senza denunciare alcuna esuberanza liquorosa – di frutta (cocco, pesca, mango, uva spina, ribes), fiori (cotone), resine boschive (pino) e agrumi (pompelmo). Si va così, con confidenza probabilmente eccessiva, alla bevuta: la quale invece dichiara con esplicitezza la propria gittata alcolica, dando luogo a un sorso felpato, rotondo e caldo (anche qui, comunque, senza bruciare), di timbro morbido in avvio e asciutto in chiusura, il cui corpo di media tessitura è innervato da una carbonazione vivace quanto soffice e da una parabola vigorosa quanto ben integrata. Diavolessa travestita da samaritana.


Vite al limite dei birrifici MC 77 e La Buttiga

Nazione: Italia
Fermentazione: alta
Stile: New England Ipa
Colore: dorato
Gradi alcolici: 10% vol.
Bicchiere: pinta
Servizio: 8-10 °C