Stout del birrificio Sierra Nevada
La birra fondativa del proprio marchio produttore: quella con cui Sierra Nevada ha debuttato sul mercato, nel 1980, prima ancora di lanciare la sua Pale Ale, etichetta passata poi alla storia come più rappresentativa della stagione delle origini della brewing company statunitense. Ed essa stessa – al pari dell’appena citata sorella Pale – indicatrice di come, fin dall’inizio, l’intenzione di Ken Grossman – oggi titolare e allora anche responsabile delle sale cottura – fosse quella di plasmare modelli tipologici britannici secondo le curvature suggerite dai luppolo americani.
E così la Stout, la cui ricetta da allora non è sostanzialmente cambiata, esibito un look assolutamente canonico (abito scuro e stola color crema, di fitta schiuma), passa a sfoderare un naso assolutamente personale. Nel quale alle irrinunciabili torrefazioni (caffè, orzo e cacao in tazza, mandorla tostata) s’intrecciano divergenze agrumate (arancia in specie: Bravo, Cascade e Yakima Golding i luppoli impiegati), le quali, combinativamente con i temi dark della base cerealicola (malti Monaco, Carafa, Black, Chocolate più Roasted Barley) generano sensazioni di china, chinotto e rabarbaro. Si passa al sorso: ampio, cremoso, estensivo, ricco delle risonanze olfattive appena descritte, alle quali si aggiunge una più netta percezione resinosa e balsamica, cui merito è quello di darefreschezza alle impressioni post deglutizione, agevolando la gestione immediata dei 5,8 gradi alcolici. Coccole liquide in luce notturna…
Stout del birrificio Sierra Nevada
Nazione: USA
Fermentazione: alta
Stile: Stout
Colore: scuro
Gradi alcolici: 5,8% vol.
Bicchiere: pinta
Servizio: 10-12°C