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Stili da riscoprire. Lituania: le Tamsusis

 

Regala una sorpresa dopo l’altra il panorama delle specialità birrarie della Lituania, alla cui conoscenza ci stiamo dedicando, su queste colonne, ormai da tempo, lasciandoci orientare dalla bussola costituita dalle indagini condotte, su questo terreno, dal blogger e ricercatore Lars Marius Garshol. Seguendo i passi del quale, abbiamo già posto sotto la lente d’ingrandimento il profilo della tipologia nota come Šviesusis e avente, come peculiarità identificanti, sostanzialmente l’impiego di malto chiaro; l’uso di lievito autoctono, che conferisce note olfattive da cortile (corrispondenti cioè alla presenze di composti solforati) e venature diacetiliche, da sommare a una tendenza ossidativa in un quadro di alquanto sensibili rusticità; la consuetudine del confezionamento in assenza di filtrazione.

Ebbene, della chiara Šviesusis esiste una sorella in versione bruna, chiamata Tamsusis, termine traducibile esattamente come scura; il cui temperamento sensoriale presenta, oltre ai tratti un po’ ruspanti appena passati in veloce rassegna, tonalità nasali tostate (panificato dolce a lunga cottura, nocciola) e fruttate (bacche di bosco) e una curvatura gustativa incline decisamente alla dolcezza. Una tipicità tutta da provare, insomma, con l’ovvia avvertenza per cui, essendo la definizione Tamsusis utilizzata anche da produttori di estrazione commerciale e industriale. In quei casi può celare semplici Dunkel, Dark Lager di ascendenza cèca o Dark Lager ancor più generiche.