Session Ipa del birrificio Jungle Juice
A smontare (ce ne fosse bisogno) l’arbitraria equivalenza tra il genere Session Ipa e la formula gran beva ma modesta personalità provvede questa interpretazione, del canone in questione, da parte di Umberto Calabria, fondatore, titolare e responsabile produzione del marchio romano Jungle Juice. Il quale – elaborando una ricetta che ha come fondamentali un impasto secco a base di malti Pils più CaraPils e una luppolatura multivarietale oltre che multietnica (Perle in amaro; Simcoe, Denali, Galaxy, Summit, Mosaic e Chinook in aroma) – presenta al banco di servizio una mescita dal luminoso color dorato chiaro, attraversate da esili velature e coronato da una bella montagnola di schiuma bianca, pingue e fitta. Un biglietto da visita incoraggiante, non tradito dagli sviluppi successivi: il naso fresco, di marca fruttata (pesca, melone, uva spina), fiorita (tiglio, achillea) e agrumato (lime); il palato guizzante e bilanciato, orientato a un amaricante di piacevole equilibrio, la cui corrente ascensionale attraversa senza criticità uno svolgimento tattile che all’imbocco morbido fa seguire un decollo asciutto e un finale quasi dry. Unite il tutto alla ciliegina degli appena 4.2 gradi e avrete, sì, una formula, ma di ben altro tipo rispetto a quella evocata all’inizio: appagamento in assenza di insidie. Scusate se è poco…
Session Ipa del birrificio Jungle Juice
Nazione: Italia
Fermentazione: alta
Stile: Session Ipa
Colore: dorato
Gradi alcolici: 4.2% vol.
Bicchiere: pinta
Servizio: 8-10°C