Novità trappiste da La Trappe e Chimay
Antiquata sarà lei! A chi addita le birrerie trappiste come realtà caratterizzate da un tradizionalismo un po’ troppo conservatore, le dirette interessate rispondono con manovre a tutto campo nel segno della massima cura del più moderno degli aspetti imprenditoriali moderni: l’immagine.
Partiamo dall’Olanda, dove l’abbazia di Nostra Signora di Koningshoeven, sede della gamma La Trappe, festeggia il 25mo anniversario dalla prima cotta della sua Quadrupel (che compì il suo debutto nell’inverno 1991) con tutta una serie di iniziative tra il celebrativo e il promozionale, incentrate proprio sul profilo attuale dell’ammiraglia alcolica della scuderia di Tilburg (bel 10 i gradi alcolici).
In particolare, i materiali prodotti per le attività programmate in corrispondenza del prestigioso compleanno puntano sulla fruibilità a tavola di quella che può essere a pieno titolo considerata la capostipite di una linea evolutiva: si tratta infatti dell’etichetta che ha tenuto all’esordio il conio stesso di Quadrupel, a indicare il prodotto di maggior gradazione di una maison trappista o abbaziale; un’espressione entrata nell’uso comune e alla quale diversi altri marchi si sono allineati, nel battezzare la propria ricetta di punta.
Dai paesi Bassi al Belgio, in particolare a Notre-Dame de Scourmont, nella provincia dell’Hainaut: l’abbazia che è fucina della linea Chimay e che si appresta a impreziosire ulteriormente la già ricca offerta del proprio circuito di locali di somministrazione selezionati, quelli appartenenti al Club Chimay Dorée. Ebbene, questi pub, gli unici a poter servire – insieme alle altre referenze del marchio vallone – la Chimay Dorée alla spina, avranno da queste settimane l’opportunità di mettere in campo un’esclusiva in più: la Chimay Grande Réserve Barrique ovvero una versione elevata in botti (e disponibile in poche migliaia di esemplari) appunto della ben nota Chimay Grande Réserve. Queste le specificità della lavorazione: la birra base, dopo fermentazione primaria e maturazione in tino, viene trasferita in fusti nuovi (per il 64% di provenienza francese e per il 36% americana) dove hanno luogo una seconda fermentazione e un successivo affinamento di 5 mesi; quindi, ultimo passaggio, nelle bottiglie, per la terza fermentazione, in camera calda lungo un arco di tre settimane. Non filtrata né pastorizzata, la Barrique si annuncia con un profilo organolettico decisamente ed elegantemente caratterizzato dal passaggio in botte.