Birrificio L’Olmaia

La Val d’Orcia è una regione estremamente conosciuta in Italia e all’estero per il buon cibo, i grandi vini, i suoi perfetti paesaggi da cartolina composti da cipressi, colline e casolari. Proprio in uno di questi stabili agricoli, situato all’interno dello stupendo parco naturale della Val d’Orcia prende avvio nel 2004 l’avventura de l’Olmaia, oggi situato a Sant’Albino ai piedi di Montepulciano (SI). A dare inizio ad una delle prime realtà brassicole toscane sono stati Moreno Ercolani, Massimiliano “Cisco” Roncolini e Stefano Bacherotti (dopo qualche anno uscito dalla società). La passione comincia a diventare martellante nel 2003, quando gli esperimenti casalinghi trovano sfogo grazie ad un impiantino da 25 litri (Power-ina). Moreno decide di fare ancora più sul serio e partecipa ad un corso sulla produzione tenuto da Leonardo Di Vincenzo (fondatore di Birra del Borgo), ultimo passo prima del salto definitivo nel professionismo con un impianto da 300 litri.

Le birre hanno fin da subito un carattere schietto, quasi ruvido, con una interpretazione dello stile decisamente a favore di un’impronta luppolata. Nel 2009 il birrificio si sposta nella sede attuale di Sant’Albino, a pochi chilometri da Montepulciano, e dei tre soci rimangono solo Moreno e Cisco. Nel tempo l’Olmaia ha saputo guadagnarsi un posto di spicco nel panorama toscano prima, nazionale poi, con una linea di birre via via più pulita, sempre caratterizzata da una grande beva e da una riconoscibile personalità. Piuttosto che puntare su una grande varietà, le energie si sono concentrate sull’affinamento delle ricette, dando vita a birre autorevoli come La 5, una golden ale graffiante e godibile, La 9, un crossover ben congeniato tra Belgio e mondo anglosassone, e la BK, stout dalla grande secchezza ispirata liberamente alle scure irlandesi, grande passione di Moreno. Nel tempo si sono aggiunte altre birre a partire dalla PVK, versione personale di una blanche  belga caratterizzata dall’uso di cereali provenienti  dalla Val d’Orcia , in particolare grano tenero, grano duro, orzo, avena (tutti non maltati), e a fine bollitura, pepe rosa, coriandolo e scorza d’arancia amara, purtroppo oggi non più in produzione. In quegli anni fece la sua comparsa anche la Christmas Duck, birra natalizia di grande spessore sulla linea delle belgian strong dark ale, aromatizzata con melata di olmo. Di questa birra è stata realizzata una versione barricata in botti di Brunello della cantina Talenti chiamata Chri Ghost, purtroppo quasi introvabile. Oggi la Christmas Duck, che negli anni è cambiata molto, ha conquistato una posizione fissa nella linea produttiva svincolandosi dalla stagionalità sotto il nome di Duck. Per il mercato USA e in Italia in esclusiva per i locali Open Baladin, è stata prodotta la Karkadè, birra leggera, semplice e beverina, caratterizzata dal colore rosato e dalle note floreali date dall’uso del fiore di Ibisco. Più recentemente Moreno e Cisco hanno inserito nella loro linea produttiva due bitter con la stessa base maltata, ma con luppolatura generosa e differente. La Starship è caratterizzata da coni inglesi, mentre per la Tangerine sono stati usati luppoli americani. Fuori gamma troviamo la Ecstasy of Gold la cui ricetta è stata realizzata con Mirko Caretta anima della beerfirm itinerante Buskers. Si tratta di una golden ale estremamente luppolata, decisamente secca, che rispecchia in pieno il motto del birrificio “Add more hops in your life”.

Recentemente L’Olmaia ha cambiato le proprie strategie distributive, da una parte riprendendo in mano direttamente la distribuzione nazionale, dall’altra cercando una maggiore presenza sui mercati internazionali, al pari di molti altri nostri birrifici. A livello italiano questo ha significato interrompere il rapporto con Interbrau, a livello internazionale invece le scelte si sono concentrate soprattutto in Asia dove ormai si possono bere la5 o la Tangerine alla spina, sia a Bangkok che a Pechino o Shanghai. Oltre a Cisco e Moreno nel tempo si sono aggiunti al team Gabriele Maran, in produzione, e Pamela, sorella di Moreno, in amministrazione.

Per tutti gli amanti della birra che hanno qualche capello bianco L’Olmaia è un marchio ben noto, grazie sia alla simpatia di Moreno e Cisco, alla presenza, soprattutto in passato, nei tanti festival (sono uno dei partecipanti storici del Villaggio della Birra), ma anche per la capacità di portare avanti un’idea non banale di birra, slegata dalle mode del momento, capace comunque di emozionare, nella quale il piacere di chi la produce si riflette chiaramente in una produzione caratterizzata, ma di grandissima godibilità. Del resto proprio Moreno dopo avere ereditato dal padre la passione per la birra rimase “folgorato” dalla birra artigianale dopo un’estenuante maratona di Tipopils e Bibock al Birrificio Italiano di Agostino Arioli: con una premessa così era inevitabile che le birre de L’Olmaia fossero fatte per essere “seriali”!

Birra & Rock and Roll
Il rapporto tra l’Olmaia e la musica è sempre stato molto forte: Moreno ha un passato da batterista; il casolare dove tutto ebbe inizio ha ospitato i CSI durante la composizione del loro storico album “Linea Gotica”; alcune etichette riportano riferimenti musicali espliciti come Tangerine e Starship ai Led Zeppelin, o come la Ecstasy of Gold a Ennio Morricone (brano inserito nella colonna sonora del film Il buono, il brutto, il cattivo).

Dammi la 5, dammi la 9!
Perché le prime birre dell’Olmaia presentano i numeri 5 e 9 nel nome? Tutto ebbe inizio con una cena tra amici dove in tavola vennero portate le cotte sperimentali di quelle che saranno le prime due prime etichette del futuro birrificio: per la golden ale il lotto che andò per la maggiore fu il nr. 5, per la india pale ale a trionfare fu il nr. 9.

Informazioni e contatti

Via delle Robinie, 1553045, S. Albino – Montepulciano (SI)
birrificioolmaia.com
info@birrificioolmaia.com
Cell: 328-6659788

Dati di produzione

Anno di fondazione: 2004
Produzione annua: 1500 hl
Sala cotte: 20 hl
Cantina: 120 hl


Le birre del birrificio L’Olmaia degustate: