Duck del birrificio L’Olmaia
Cambia direzione, ma non cambia vita, l’ammiraglia (in termini alcolici) di casa Olmaia. La ex Chrismast Duck (ricetta ereditata dalla gavetta homebrewing di Moreno Ercolani e nata, come esplicitamente riferito nel nome, con intenti invernal-natalizi) diventa semplicemente Duck. L’etichetta che fu stagionale passa in regime di produzione all year round, dunque perde l’originale riferimento cronologico vincolante; e, venendo ai cambiamenti più concreti, passa dall’ispirazione stilistica orientata alle Belgian Strong Ales propriamente dette a una proiezione verso l’area delle Belgian Ipa.
In ricetta, resta il lievito fiammingo; esce di scena però il miele, sostituito da un’agrumante speziatura al coriandolo; tonalità ripresa volutamente dal mix dei luppoli impiegati, di molteplice provenienza: tedesca, inglese e (sensibilmente) americana (nella fattispecie dell’Amarillo). La mescita consegna una liquidità bruna decisamente intensa ma attraversata da accensioni ambrate e ben dotata di schiume tanto fitte quanto lunghe. L’aroma è cangiante: caramello scuro, biscotto, banana matura e prugne, l’ovvio coriandolo, poi arancia candita e radice di zenzero. Mancasse qualcosa, il palato guadagna anche le prevedibili incursioni amaricanti: prima sottili, poi vigorose, poi gridate a gran voce; un crescendo che dà equilibrio (lo sposta? forse), e genera un fresco eco balsamico, occultando (birbone d’un Moreno) i ben 8.5 gradi.
Duck del birrificio Olmaia
Fermentazione: Alta
Stile: Belgian Strong Dark Ale
Colore: Bruno
Gradi: 8.5%
Bicchiere: Balloon
Servizio: 10-12 °C