Incessante il gorgoglio delle novità nel pentolone in fermento del movimento artigianale italiano.
Partiamo dando conto di un esordio di cui in giro si sa (o si annusa) già parecchio. A Villa d’Adda, provincia di Bergamo, è pronto ormai a colpire il maglio di Hammer Beer, marchio di proprietà di un tandem di titolari i quali, relativamente alle sale cottura, ne hanno affidato le chiavi a uno dei golden boy della craft brewery nostrana: quel Marco Valeriani, reduce (di recente uscita) da un’esperienza pluriennale, e fulgida nei risultati, sotto le insegne di Menaresta. Le attese attorno alle prime performance della nuova griffe sono già – onore e onere, nella circostanza – assai alte.
Sempre a nord a Valprato Soana, comune in provincia di Torino, 5 chilometri dal confine con la Valle d’Aosta, è la stessa amministrazione municipale a vestire, indirettamente, i panni della beerfirm, promuovendo la Esperimento 1: una birra aromatizzata con erbe della montagna locale (erica nel caso specifico), commissionata a un marchio dotato d’impianto già attivo nelle vicinanze e messa in vendita per Pasqua, in tiratura limitata, accompagnata da un questionario di rilevazione del gradimento. Obiettivo (speranza, forse), l’individuazione di un brewer aspirante a diventare imprenditore che entri in partnership con l’ente locale (detentore dei diritti intellettuali sul prodotto) e che sviluppi l’idea appena lanciata.
Rotolando verso sud, due capriole in Toscana. A Barberino del Mugello, in seno a un’azienda agrituristica, la Corzano 1985, prende avvio il birrificio omonimo, agricolo a sua volta. Padroni e operai, due homebrewers – Walter Lenzi e Marco Poggiali (i primi kit, rispettivamente, nel 2004 e nel 2009) – che s’incontrano nel 2012, quando già Walter ha contatti avanzati con il belga Daniel Millevertus, per l’acquisto del suo impianto, in vendita. I motori iniziano a girare nel 2014; il debutto è di queste settimane: il portfolio di partenza arruola una Saison, una Ipa, un’American Amber, una Porter e un’Abbaziale.
Sempre in Toscana, la leva anagrafica 2015 iscrive un altro birrificio agricolo, il primo nell’Aretino: si chiama La Campana d’Oro, sorge a Bibbiena (fra i centri principali del meraviglioso Casentino) ed esso stesso è espressione di un agriturismo che, nella fattispecie, opera anche come fattoria didattica e si avvale di un pub di somministrazione diretta. Sul ponte di comando moglie e marito, Giancarlo e Antonella Parri, convinti dal figlio Matteo a lanciarsi nel brassaggio imprenditoriale dopo aver perso il precedente posto di lavoro.
Ultima tappa del tour, la Puglia. Dove, giusto dall’inizio di quest’anno (gli esordi a cavallo del passaggio tra il 2014 il 15), Lecce sfoggia un nuovo brand: quello di Malatesta. Situato nel cuore urbano della perla del barocco (a due passi da Porta Rudiae), è la proiezione post homebrewing di Stefano Chironi; e attualmente ha in produzione due etichette, una Weizen e una American Pale Ale, ma con in cantiere già altre referenze.