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La frittata è fatta! Abbinamenti con la birra

Frittata, e così sia. Se non salverà il mondo, senz’altro potrà risolvere una cena, egregiamente. Simpatica, ‘alla mano’ nella preparazione, eccellente trasformista, fortemente popolare, è tradizionale protagonista delle letterature di genere, dai versi del Belli ne “La bbona famijja”, alle sequenze immortalate dal Villaggio del “Secondo tragico Fantozzi”, fino alle strisce in cui Paperino ne cucina, per il becco suo e di nessun altro, versioni maxipadella “da 12 uova”. La frittata, iscritta in numerose varianti nell’immaginario collettivo e nei ricettari di tutta Italia, impone doverosamente la propria presenza anche nel nostro ideale quaderno degli abbinamenti birrari. 

L’ipotesi di lavoro in cui ci muoveremo per battere le strade dell’abbinamento tra birra e frittata è quello di andare a ricercare le caratteristiche del piatto in questione. Vero che alcuni ingredienti sono fissi – le uova e l’olio (o il burro) per friggere – ma vero anche che le fattezze sono determinate dalla qualità e dalla quantità degli altri ingredienti. Partendo però da ciò che è noto, una direzione generale intanto possiamo prenderla: la presenza di grassi (le stesse uova, tra albume e tuorlo, ne contengono circa l’11%) orienta nella scelta della birra a prodotti dotati di una discreta capacità sgrassante, sia essa data da valenze acidule (se non propriamente acide) oppure, e magari in sinergia, dal livello di effervescenza conferito dall’anidride carbonica, nonché dall’efficacia solvente dell’alcol. Considerazioni, queste, che varranno ancor più se la ricetta con cui ci si confronta prevede ‘irrobustimenti’ a caratterizzazione lipidica (vedi salumi e formaggi). Determinante rimane il tipo di preparazione: evidente come i valori di cui parliamo cambino a seconda che si affidi la personalizzazione della ricetta a delle verdure, a delle patate, al già menzionato formaggio. Stringendo: quanto più ‘solida’ e intensa sarà la nostra variante di frittata, tanto più dovrà esserlo la birra partner.  

Ecco allora che una buona soluzione la troviamo pescando dall’area weizen e weizenbock con etichette come Weisse e Aventinus di Schneider, o per restare sul suolo patrio la Charlotte e la Extra Charlotte targate Biren o ancora la B.I. Weizen e la dunkel weizen Vùdù del Birrificio Italiano. Sempre in fase di studio preliminare è scontata la fermata in corrispondenza del ‘tema sapidità’, tasto estremamente sensibile parlando di abbinamenti birrari dovendo fare i conti con il luppolo e il suo contributo amaricante, in particolare con la problematica relazione tra questo e, appunto, il sale. I due, è noto, non vanno d’accordo, e dunque valutare il tenore di sapidità che avremo nel piatto – sia per la pesantezza della mano con cui si usa la saliera, sia per la scelta degli ingredienti specifici (salsicce, prosciutto e via dicendo) – risulta cruciale per volgere lo sguardo verso quella o l’altra tipologia birraria, verso quella o l’altra etichetta. Stessa meccanica di riflessione va applicata al fattore pepe: sempre o quasi convocato nelle ricette base, se presente in forze indurrà alla scelta di una birra più morbida e maltata, atta a mitigare le vibrazioni piccanti. Tradotto: rivelandosi ampia la scelta tra le declinazioni, è più utile segnalare con precisione il divieto di accesso sulla tavola che – in caso soprattutto di spiccata sapidità – scatta per tipologie quali le India Pale Ale, specie in versione Usa, tendenzialmente più perentorie.

Uova, birra e fantasia: due frittate, due birre!

Proponiamo due versioni più o meno classiche di frittata con le corrispondenti proposte d’abbinamento.

– Frittata alle erbe di campo. Immaginando di prepararla con varietà di erbe quali bietola e tarassaco, avremo un risultato contraddistinto da pennellate vegetali-amaricanti che potremo, da un lato, far dialogare con trame affini conferite alla birra dall’utilizzo appropriato di luppolo, e dall’altro consegnare all’azione levigante di un prodotto dotato di certa alcolicità e corporeità. Due suggerimenti: Ambrata di Maltus Faber e Lilith di Brùton.

– Girella di frittata al formaggio e prosciutto crudo. Utilizzando la frittata come base sulla quale stendere a fette gli altri ingredienti, per poi avvolgere il tutto in una sorta di grosso sigaro da tagliare a tranci, avremo uno spuntino che può caratterizzarsi anche per una sensibile sapidità. In questo caso amaro vietato e briglia sciolta alle morbidezze, come quelle di una Cibus, weizenbock del Birrone di Isola Vicentina o, abbassando l’asticella etilica, della Dirk di Menaresta.