Esperto risponde HBHomebrewing

Quali metodi esistono per fare la birra in casa?

Esistono sostanzialmente tre metodi per la produzione casalinga di birra:

  1. Estratti luppolati: utilizzare delle latte con dei preparati
  2. Estratti più grani (E+G): utilizzare l’estratto di malto non luppolato e aggiungere luppolo più eventuali grani speciali
  3. All Grain: acquistare tutte le materie prime e realizzare in casa tutte le fasi del processo produttivo

La più semplice, che solitamente è il varo di ogni homebrewers, è il sistema degli estratti luppolati. Si tratta di latte contenenti malti già amaricati e pronti per l’uso. Acquisterete così un mosto già fatto che deve essere semplicemente diluito in acqua e fatto fermentare. Una tecnica questa che non permette di caratterizzare molto la propria birra, ma se i kit sono buoni e si è rigorosi nel metodo, si potranno ottenere birre autoprodotte di livello accettabile, sicuramente superiori ad alcune birre industriali di bassa qualità. Partire con i kit offre inoltre la possibilità di fare esperienza con l’attrezzatura da homebrewing e cominciare a conoscere la fase di fermentazione del mosto.

Il secondo metodo per produrre birra in casa, che possiamo definire intermedio, è quello dell’E+G, ovvero estratti più grani. Per questo sistema si utilizza estratto di malto non luppolato, lievito, luppolo, e quantità relativamente piccole di grani speciali, cioè tipologie di grani che hanno non tanto la funzione di costituire materiale fermentabile quanto quelle di contribuire al sapore e colore della birra. A differenza dei kit, si possono ottenere birre qualitativamente migliori e si possono variare molto le tipologie di ingredienti ottenendo quindi ricette personalizzate. Per questo metodo occorre però un attrezzatura maggiore e un po’ più di esperienza, ma i risultati e le soddisfazioni non tarderanno ad arrivare.

Se poi tutto questo non vi basta e volete sentirvi completamente artefici della vostra amata birra, siete pronti per il terzo metodo: quello chiamato All Grain (detto anche AG). Questo procedimento riproduce al 100% con attrezzature casalinghe il lavoro svolto in un birrificio professionale,  dove all’estratto di malto dell’E+G viene completamente sostituito il malto in grani. A differenza dei primi due metodi l’homebrewer dovrà preparare il mosto estraendo dai grani gli zuccheri necessari alla fermentazione. Questo metodo richiede una certa competenza oltre a tanta passione, ad una attrezzatura adeguata e a del tempo libero (il processo per realizzare un birra da AG dura dalle sei alle otto ore).

Con quale metodo iniziare?

Partiamo dalla qualità del prodotto finito. Come spesso accade, maggiore la difficoltà, maggiore l’impegno e maggiore saranno i risultati raccolti. Alla base troviamo il metodo più economico e alla portata di tutti: una latta di preparato di malto luppolato, una pentola, un bidoncino in plastica, e poco più. Iniziare dagli estratti luppolati è elementare, come però sono elementari anche i risultati raggiunti. Con gli opportuni accorgimenti con l’estratto non luppolato si otterranno migliori risultati che con i soli preparati luppolati, senza contare che il nostro margine di scelta e di caratterizzazione della ricetta aumenta. Ancora di più cominciando ad inserire anche i malti speciali, decisione che comporta anche un aumento della complessità del procedimento. Che invece la tecnica E+G possa raggiungere gli stessi risultati rispetto al procedimento completo (all grain) è disputa che accende gli animi di fazioni contrapposte. In realtà molto dipende da che stile di birra si vuole produrre, e generalmente le differenze tendono ad assottigliarsi se si enfatizza il carattere del luppolo o del lievito o dei malti speciali. Ma se questo poteva valere molto di più in passato, oggi il metodo all grain, supportato da conoscenza e tecnologia, é in grado di spostare l’asticella molto in alto, raggiungendo vette prima riservate ai soli professionisti. Senza contare che è il metodo che assicura più soddisfazioni personali, grazie ad un totale controllo del processo produttivo e alla completa personalizzazione della ricetta da eseguire.

Certo, nella scelta del metodo bisogna ponderare i risultati agli investimenti effettuati per le attrezzature, al tempo e al rischio di sbagliare. La tecnica all grain infatti è la più difficile e la più costosa in termini di tempo e di denaro.  Se si parte da zero il percorso più affidabile e consigliabile è quello di iniziare con un kit per farsi un poco di esperienza su alcune fasi del processo di produzione, come i travasi e l’imbottigliamento, e poi aumentare il livello di difficolta gradualmente. Ad esempio passando poco dopo al metodo dell’estratto non luppolato che richiede veramente poco sforzo in più rispetto ai malti preparati dei kit e assicura risultati migliori. Poi si cominceranno a macinare i malti e ad affiancarli agli estratti. Ma a quel punto, molto probabilmente, finirete con il replicare in casa il processo produttivo realizzato in birrificio, ed essere risucchiati nel buco nero dell’homebrewing. Si può partire subito dall’all grain? Sì, ma bisogna essere molto motivati, aver voglia di studiare, superare problemi e difficoltà iniziali senza demoralizzarsi.

La scelta, per concludere, dipende dalle vostre ambizioni, dal budget, da quanta voglia avete di studiare e quanto tempo avete da dedicare a questo fantastico hobby.