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Hall of Fame. Capitolo XXXIII. Pete’s Wicked Ale American Brown Ale

Inevitabilmente, data la preponderanza assunta negli ultimi anni dagli Usa nel ruolo di massimo laboratorio di elaborazione di nuovi stili birrari, le strade della nostra Hall of Fame – galleria dei prodotti incoronabili come capostipiti o come esempi maggiormente rappresentativi della rispettiva tipologia – ci ha portato a percorrere gli spazi della terra di Zio Sam. La tappa che idealmente invitiamo a compiere è in Texas, per fare luce sulle origini della linea familiare delle American Brown Ales.

Una genealogia appartenente alla prima cerchia di generi brassicoli riconosciuti come dotati di una propria inequivocabile peculiarità e di un’altrettanto inequivocabile riconducibilità allo way of brewing tipicamente statunitense: generi nati dalla declinazione, in salsa stelle e strisce di modelli europei e, in primo luogo, britannici. In questo caso l’archetipo è quello delle Northern Brown, riportate in auge principalmente dalla Newcastle: un profilo come sappiamo preminentemente maltato (nocciola, toffe, cioccolato, sensazioni di caramello), con i luppoli (terroso-floreali) del Regno Unito in secondo piano. Ecco, il punto di divergenza – a parte un standard alcolico che, partendo in entrambi i casi da 4 gradi circa, può raggiungere i 6.2 nel Big Country, contro i 5.4 della madrepatria – sta fondamentalmente nello hopping format, che nelle versioni d’oltreoceano prevede più sostanziose gettate di coni, scelti chiaramente attingendo dalle cultivar di casa.

E allora, dov’è che ha avuto inizio questa seconda vita delle Brown? La cornice ambientale – quella cronologica corrisponde ai primi anni Ottanta, in piena esplosione dell’interesse verso gli stili storici, dopo il big bang del movimento artigianale Usa – è delimitata dai confini del Texas. Qui intraprendenti homebrewers dettero inizio ai loro esperimenti; e tra essi Pete Slosberg, futuro fondatore, nel 1986 a San Antonio (insieme al socio Mark Bronder), della Pete’s Brewing Company.

Ebbene, la loro Pete’s Wicked Ale (5.3% la taglia etilica) è considerata in modo sostanzialmente unanime la matriarca della progenie di cui stiamo parlando; e sebbene l’azienda sia stata nel 1998 acquistata dalla Gambrinus (essa stessa di San Antonio), per essere dal neoproprietario chiusa nel 2011, le American Brown hanno radicato la propria presenza sul mercato, trovando proseliti e vedendo sviluppata la propria ricetta con l’aggiunta, talvolta, di ingredienti speciali, quali nocciole o caffè.