Due mondi del birrificio Croce di Malto
Due le firme che condividono la paternità della ricetta; due le scuole brassicole alle quali la stessa ricetta rimanda nella propria composizione. Inevitabile che, all’atto della nascita della birra, non le fosse imposto un nome quale quello che ha ricevuto: Due mondi. Ma andiamo con ordine. Punto primo, gli autori: ovvero il marchio piemontese Croce di Malto (di Trecate, Novara) e il lombardo Birrificio Italiano (di Limido, Como). Punto secondo, il progetto: ruotante attorno all’idea di saldare una base maltata solidamente tedesca (quella di una Doppelbock) con una luppolatura, invece, battente bandiera americana e applicata anche in dry-hopping.
Risultato? Colore bruno intenso, trama visiva pulita, ampia corona di schiuma beige; naso alquanto variopinto (per la media della categoria stilistica), recante temi torrefatti e tostati (caffè, carruba, calotta di dolce da forno, caramello), agrumati (scorze rosse candite, chinotto), erboristici (rabarbaro); una sorsata di media corporatura e di bolla vivace, capace di offrire una bevuta sorprendentemente facile, a fronte dei suoi 7.6 gradi (con la loro ovvia termicità), scandita da un iter palatale amabile in avvio, rotondo a mezza via e infine asciutto in corrispondenza di un taglio finale amaricante, dosato e di timbro legnoso.
Due mondi del birrificio Croce di Malto
Nazione: Italia
Fermentazione: bassa
Stile: Doppelbock
Colore: bruno
Gradi alcolici: 7.6%
Bicchiere: calice a chiudere, biconico
Temperatura di servizio: 9-10 °C