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Birrovaghi: viaggio in Franconia

È proprio l’Alta Franconia ha vantare il record numerico di birrifici, quasi 180 sui poco più di 280 della totalità francone; e in questo “tessuto”, la presenza di Bamberga e del suo Landkries (distretto) è un punto fondamentale. Prepararsi un itinerario con tappe in questi birrifici diventa un viaggio a tutto tondo nella magnifica natura circostante, fermandosi in piccoli borghi dall’aspetto medievale, dove la locanda di mescita diventa “centro di vita” per la comunità locale. In questi minuscoli abitati si entra in punta di piedi; gli anziani del paese sono spesso seduti al tavolo denominato “Stammtisch”, dedicato esclusivamente ai clienti più affezionati. La birra in mescita è nella maggior parte dei casi soltanto una, se si è fortunati servita anche dalla botte. Non c’è musica e, se si arriva in orari al di fuori di quelli del pranzo, l’atmosfera sarà quieta, con le finestre che si affacciano sulla strada del paese come unico appiglio alla realtà dei giorni nostri. All’ingresso, i clienti locali saluteranno gli astanti col tipico “Gruss Gott”, un saluto a Dio di buon augurio per i presenti, accompagnato da un leggero colpo con le nocche sul tavolo, segno di rispetto e di saluto per chi non è più in vita. Nonostante l’aspetto, a prima vista burbero e chiuso, di queste comunità locali, basta poco per entrare nelle loro grazie; e spesso e volentieri si viene trascinati in improbabili conversazioni, difficili da capire anche per chi mastica tedesco, visto l’uso dell’incomprensibile dialetto territoriale.

Il maggior esempio di questa immersione in un mondo così distante dai nostri ritmi è la Brauerei Heckel di Weischenfeld, villaggio dalla privilegiata posizione nel pieno della cosiddetta “Svizzera Francone”, per via delle sue bellezze naturalistiche, con borghi e castelli fermi al medioevo. Già l’ingresso nella locanda, che non ha certo gli sfarzi architettonici dei birrifici bamberghesi, dice molto: una porticina con un piccolo gradino di pochi centimetri che dà direttamente sulla strada, tra l’altro in curva, e niente marciapiede. Quando si entra nella Gastzimmer (la sala principale degli ospiti), davanti a noi solo quattro tavoli, un ambiente scarno di legno scuro e un piccolo banco sulla sinistra, dove un’anziana signora ci guarda accennando appena un saluto. E’ aiutata dai suoi due figli (con un abbigliamento tipico delle piste di sci dei primi anni ’70, ma che non farebbe felice nemmeno un amante del vintage), ovviamente silenziosi anche loro. Sentirsi fuori luogo è la norma. Un vecchio mastica tabacco, altri giocano a carte; e la birra arriva al vostro tavolo. Sarà uno dei capolavori assoluti della regione, brassata proprio da uno dei figli, Reiner Heckel. La visita a Heckel è la maniera perfetta per comprendere gli usi e costumi locali; e dopo la chiusura del Barth-Senger di Schesslitz (avvenuta pochissimi anni fa per i motivi di cui sopra), è oggi probabilmente l’ultima piccola oasi di un mondo che non c’è più, grazie ai suoi quattro tavoli dove la gente porta il cibo da fuori per accompagnare l’unica e splendida birra. Una cotta al mese da 20 ettolitri, null’altro: un boccale da mezzo litro dal costo inferiore ai due euro.

franconia

Sono proprio i villaggi a svelarci i segreti della Franconia. Percorrere le piccole provinciali a doppia corsia, sempre ben tenute (la gioia dei numerosi centauri che accorrono su queste strade quotidianamente), inerpicate sulle colline attorno alle quali si svela tutta la vallata circostante, a volte immerse nelle austere foreste, significa lasciarsi accompagnare nella visita di piccoli paesi che si inanellano uno dopo l’altro come un rosario brassicolo. Un vero paradiso. Ed ecco che un villaggio come Geisfeld, di poche centinaia di anime, ci propongono due piccoli birrifici, con altrettante birre di assoluta qualità: Griess e Krug. Una località come Monchsambach, di appena 90 abitanti, si rivela la sede della Brauerei Zehendner, in cui il gentilissimo Stephan, discendente della famiglia omonima, ci accoglie con le sue magnifiche Lagerbier, direttamente dalla botte, e la Export. Tutte tappe raggiungibili in pochi chilometri, pronte per essere appuntate sul nostro itinerario. Non sempre la birra sarà al meglio: come nella migliore tradizione artigianale, le fluttuazioni qualitative nel gusto saranno all’ordine del giorno; in più di un caso si affacceranno difetti ben noti agli amanti della birra e tali da far storcere il naso anche ai meno esperti. Ma qua non si viene solo per bere: c’è anche un mondo con le sue tradizioni e i suoi ritmi, che gira intorno alla quotidianità della birra; un mondo in cui la birra stessa rimane il giusto accompagnamento per una serata con gli amici di sempre. Birrariamente, nel migliore dei casi, si è però davanti ad alcune perle, che vanno inevitabilmente bevute sul posto, fresche e rudi come solo le Keller franconi sanno essere, incastonate in luoghi fermi nel tempo, dove la famiglia locale vi accoglierà al meglio, se saprete inserirvi nella piccola comunità della locanda.

Ogni luogo avrà le sue caratteristiche e i suoi personaggi, come ad esempio la piccola e frequentatissima gaststätte Hoh a Kottensdorf: dove oltre alla loro unica birra, sarà il polletto al pepe migliore della zona a darci ristoro dopo interminabili piatti di maiale o carpa fritta; mentre il gigantesco e simpaticissimo proprietario, Johannes Seeber, ci farà terminare la serata con il suo distillato di birra. Sicuramente il personaggio più noto agli appassionati nostrani è Andreas Gaenstaller, uomo e birraio fantastico, al quale sono legato da oltre dieci anni di sincera amicizia. Andreas nasce birrariamente alla Mahr’s Bräu, per poi intraprendere un percorso indipendente che lo ha portato nel tempo a riesumare il dismesso birrificio Friedel di Schnaid, che è ora la casa di tutte le sue creazioni brassicole. Leggendarie erano le serate all’ormai chiuso Zoiglstube di Stressgiech, dove la moglie Manuela preparava i migliori piatti della zona ed era possibile provare le birre di Andreas in mescita. Dopo esperienze con noti birrifici come De Molen e Närke, Andreas ha affinato ancor più la sua tecnica brassicola, sperimentando produzioni che fuoriescono dalla tradizione locale (pur mantenendosi nei canoni del Reinheitsgebot); e l’allestimento di una piccola sala mescita all’interno dello stesso birrificio ne rende possibile la degustazione in loco. Ultimo frutto di questo percorso di collaborazioni è la Fat Boy Braunbier, brassata con gli svedesi Oppigaards in esclusiva per il tempio mondiale Akkurat di Stoccolma.

 

Consigli di viaggio

Brauerei Knoblach (Schammelsdorf)
Brauerei Krug (Geisfeld)
Brauerei Griess (Geisfeld)
Brauerei Hoh (Kottensdorf)
Brauerei Hönig (Tiefenellern)
Brauerei Ott (Oberleinleiter)
Hausbrauerei Reichert Metzgerbräu (Uetzing)
Brauerei Reblitz (Nedensdorf)
Brauerei Hellmuth (Wiesen)
Brauerei Thomann (Wiesen)
Brauerei Hummel (Merkendorf)
Zur Sonne (Bischberg)
Brauerei Zehendner (Monchsambach)
Brauerei Muller Schmausenkeller (Reundorf)
Brauerei Wagner (Kemmern)
Brauerei Lieberth (Hallerndorf)
Brauerei Witzgall (Schlammersdorf)
Brauerei Roppelt (Stiebarlimbach)
Goldener Löwe Brauerei Först (Drugendorf)
Nikl Bräu (Pretzfed)
Brauerei Meister (Unterzaunsbach)
Lindenbräu (Gräfenberg)
Brauerei Gradl (Leups)
Brauerei Heckel (Waischenfeld)
Brauerei Haberstumpf (Trebgast)
Brauerei Scharpf (Heilgersdorf)
Brauerei Meinel (Hof)
Brauerei Hartleb (Marolsdweisach)
Brauerei Grünen Baum (Theinheim)
Brauerei Geyer (Oberreichenbach)
Brauhaus Döbler (Bad Windsheim)