Dopo il successo della BB10, prodotta con aggiunta di mosto d’uva cotto di Cannonau, Nicola Perra, birraio del birrificio sardo Barley, concede il bis con una nuova birra aromatizzata ancora una volta con sapa. Non si tratta di un semplice “sequel”; cambia la base, questa volta è un barley wine, cambia il mosto prodotto con un uva autoctona, il Nasco, conosciuta fin dai tempi dei romani, rinomata nel cagliaritano per la produzione di vini passiti molto apprezzati. L’uva Nasco utilizzata per la BBEvò proviene proprio da Maracalagonis dove è situato il birrificio, da una vigna curata dal cugino di Nicola che conferisce le uve anche alla prestigiosa azienda Argiolas per il loro “Angialis”.
Ma cosa dobbiamo aspettarci dalla BBevò? Se la BB10 in quanto imperial stout presentava note di liquirizia, di cacao, elegantemente bilanciate da un fruttato complesso, dove il mosto di Cannonau svolgeva il ruolo di contro altare ai ben sei malti utilizzati, nella BBevò troveremo invece un naso molto più vinoso, con una ciliegia sotto spirito evidente, merito probabilmente di un utilizzo minore di malti (tre) che concedono maggiore spazio ai profumi del mosto d’uva. La BBevò, è una birra in “evoluzione”, un evoluzione non soltanto perché è una birra complessa che prima di essere venduta matura tre mesi in tini d’acciaio e un anno in bottiglia, ma anche perché sul fronte produzione al Barley stanno sperimentando molto anche tra un lotto e l’altro. Una prima versione non rifermentata in bottiglia completamente piatta, di 10% alc. con una complessità e un naso che ricorda uno
sherry od un cognac è stata sostituita pochi mesi dopo da una gasata e caratterizzata da una luppolatura più generosa e una beverinità nettamente superiore. Birra che adesso vi raccontiamo.
La BBevò è birra dal colore ambrato intenso, con riflessi rossicci brillanti. Dal bicchiere si propaga un bouquet fruttato, ampio, con profumi di amarasca, uva spina, ciliegia sotto spirito, mela cotogna. Ed è questa la principale novità rispetto alla BB10, questa volta l’uva è la protagonista e non svolge il ruolo di contraltare ai malti speciali. Le note calde e caramellate dei tre malti utilizzati, ci ricordano comunque che la ricetta è quella di un barley wine.Il corpo è pieno e l’evoluzione sontuosa, dall’attacco mielato, ancora fruttato, e dal finale erbaceo e mandorlato. Birra complessa, calmante, che evolve nel bicchiere, dove le sensazioni virano con il variare della temperatura di servizio. Evolve anche in bottiglia manifestando la sua vera anima dopo un lungo affinamento che in parte già avviene in birrificio, dove prima di essere venduta matura tre mesi in tini d’acciaio e un anno in bottiglia. La primissima versione era piatta, adesso le bollicine e la maggiore luppolatura hanno reso la birra molto più godibile, meno sherry e più birra.
BBevò del birrificio Barley
Fermentazione: Alta
Stile: Barley Wine con mosto d’uva
Colore: Ambrata
Gradi alcolici: 10° alc.
Bicchiere:Baloon
Servizio: 10-12°C