Pelèr del birrificio Impavida

C’è un insieme ben integrato di diverse ispirazioni dietro al progetto della Pelèr targata Impavida. C’è il nome, che ricalca quello che soffia sul lago di Garda, le cui rive (ad Arco, in provincia di Trento) vedono affacciarsi l’impianto del marchio produttore. C’è il riferimento stilistico generale, quello delle birre originarie di Plzen, cui si rende omaggio con una luppolatura integralmente mitteleuropea. C’è d’altra parte lo spunto dato dall’esperienza statunitense, che si concretizza nella scelta di operare un leggero dry-hopping. Il tutto a costruire la fisionomia di quella che oggi, con una designazione assodata, s’identifica come una Italian Pils.

Al banco d’assaggio, la mescita consegna una massa liquida di  colore paglierino pieno, la cui trama ottica sostanzialmente pulita trova la paffuta bordatura di una schiuma bianca abbondante e fitta. Il miglior invito, per le narici, ad affondare l’olfazione in una corrente ascensionale di profumi pertinenti e ben familiari ai passionisti della tipologia: panificato chiaro, miele d’acacia, fiori bianchi (peonia), prato falciato, uno scherzo di speziatura dal timbro minerale (papavero). Il tempo necessario ad apprezzare l’attinenza del mosaico odoroso al progetto dichiarato, che e scatta, implacabile doverosa, la voglia di assaggiare: ripagata da un susseguirsi serrato di sorsi scorrevoli (leggero il corpo, calibrata la bollicina, morigerata la gradazione di 4.8 unità alcoliche), tesi a disegnare una parabola rotonda in avvio e asciutta in chiusura, nonché una venatura amaricante la cui curva tocca il proprio apice appunto  nel finale, risoluto quanto peraltro bilanciato. Elogio del refrigerio.

Pelèr del birrificio Impavida

Nazione: Italia
Fermentazione: bassa
Stile: Pils
Colore: paglierino
Gradi alcolici: 4.8% vol.
Bicchiere: biconico
Servizio: 6-8 °C