Nuove birre da Kernel, De Molen, Amager, Green Flash e altri
Assai vivace, anche in queste settimane, il panorama delle birre straniere che debuttano sulla scena produttiva internazionale.
Dagli Stati Uniti, la Green Flash di San Diego vede crescere la famiglia delle proprie fruit beers con la Pomegranate Kicker, robusta Strong Ale (7,7 i gradi alcolici) con aggiunta di succo di melagrana: il risultato è un’ambrata dai profumi polposi (bacche di bosco e pompelmo, oltre alle note dell’ingrediente protagonista della ricetta) e dal palato rotondo ma vivacizzato da un’equilibrante tocco di acidità.
Passando in Europa, la Danimarca non sta a guardare e con Amager lancia la Black Swan, ordigno da 7,5 gradi alcolici provocatoriamente classificato come English style Session Imperial Stout: si tratta della nuova genesi di una ricetta che, con il nome di Congobajer e sotto le insegne di Svanemøllen Bryghus ha vinto, nel Paese di Amleto, il titolo 2015 nel Campionato nazionale di homebrewing.
Spostiamoci a ovest: in Olanda, altra Imperial Stout, firmata stavolta da De Molen, che, sulla base della già esistente Hel & Verdoemenis (Inferno e Dannazione: un incendio di temi torrefatti, dal caffè al cioccolato), e con la medesima taglia alcolica (11 gradi), ne presenta una versione torbata, la H&V Port Charlotte BA: brassata cioè con malto peated e affinata per 6 mesi in botti prodotte nel villaggio scozzese di Port Charlotte (da cui il nome), dove dal 1829 al 1929 ha operato una distilleria nota per i suoi whisky vigorosamente affumicati (appunto), alla cui storia, questa birra intende chiaramente rendere omaggio.
Infine, sbarchiamo in Inghilterra, per una doppia tappa conclusiva. A Londra, il londinese The Kernel fa esordire la Pale Ale Nelson Sauvin Columbus Chinook, ennesima edizione (stavolta tutta Pacific Style) della propria Apa base da 5.4 gradi. Di colore dorato, le si riconosce un aroma pieno e decisamente pertinente alle premesse (melone, papaia, mango e mandarino in evidenza), seguito da una bocca dal tenore amaricante ben vigilato.
In Cornovaglia, invece, e per la precisione a St Austell, da una collaborazione tra l’omonimo e ben noto marchio locale (che ci mette l’ideazione) e un altro brand di grande appeal come Thornbridge, nel Derbyshire (che ci mette i lieviti), nasce la Eureka, etichetta di una gamma di cotte a tiratura limitata ispirate ai viaggi compiuti dal brewmaster della stessa St Austell, Roger Ryman, e alle esperienze che hanno attratto il suo interesse. Qui abbiamo una American Pale Ale che, come dice il proprio nome, combina il luppolo Eureka con acqua sorgiva della del territorio e malto Maris Otter. Dorata e ricca di aromi fragrantemente terrosi, esprime una gradazione alcolica pari al 5,5%.