Luppolo, dagli USA buone notizie sul nuovo raccolto

Buone prospettive, nel 2016, per la produzione di luppolo, e un bel respiro di sollievo (con dita incrociate, comunque, ché di previsioni comunque si parla) da parte del settore birrario globale. Le confortanti notizie, riguardanti principalmente gli Stati Uniti, arrivano da una duplice fonte: l’associazione di categoria Hop Growers of America e il rapporto periodico sulle scorte Hop Stocks Report, recentemente pubblicato dalla Usda – National Agricultural Statistics Service, servizio statistico del Dipartimento dell’agricoltura.

luppolo-raccolta

Rispetto all’anno scorso, i dati indicano, su scala mondiale, un aumento delle disponibilità pari al 10%; un’espansione delle superfici agrarie dedicate pari al 6,7 % (in termini assoluti circa 3.380 ettari), con gli Usa a fare da traino, grazie a una performance equivalente al 13%, traducibile in 2.400 ettari (di cui 2160 nell’area nordoccidentale della West Coast e 240 distribuiti nel resto del Paese, per un totale di 20.750 ettari). Inoltre, a incoraggiare ulteriormente gli scenari relativi all’irrigazione (vero tormento del siccitoso 2015) prefigurano approvvigionamenti idrici sufficienti per la Yakima Valley (nello Stato di Washington), e giacché tale distretto sforna circa il 70% del luppolo a stelle e strisce, capirete che in questo caso la notizia suona come una sorta di benedizione.

yakima luppolo

Per completare il quadro, accanto alle buone aspettative, va detto che lo stesso forte incremento della domanda (il reale motore degli sforzi per l’estensione delle aree a luppolo) e l’intensificazione della richiesta in direzione soprattutto di alcune varietà più gettonate, ridurrà d’altra parte ancora di più lo spazio per lo spot market (l’acquisto occasionale, al momento del bisogno, attraverso il circuito delle distribuzioni al dettaglio) a favore del future contracting (l’approvvigionamento anticipato attraverso contratti pluriennali, che assorbirà la stragrande maggioranza delle 60mila tonnellate in cui è stimato il raccolto di luppolo nell’intero pianeta). E se quest’ultima modalità è evidentemente importante per indirizzare gli investimenti (chi coltiva ne trae orientamenti vitali, ad esempio su quella o l’altra varietà), è altrettanto chiaro come questa soluzione sia accessibile a chi può permettersi di sostenere gli impegni finanziari implicati.