Homebrewing hi-tech: la birra si fa con le cialde!

Homebrewing 2.0: sempre più affollata l’arena nella quale si sfidano i dispositivi per l’automatizzazione del brassaggio casalingo. Dall’inizio dell’anno sono già quattro i brevetti ad aver debuttato su questo evidentemente appetitosissimo ring. Noi stessi abbiamo dato conto del lancio, negli Stati uniti, di Brewbot, il cui avvento ha preceduto di poco il decollo di Zymatic Machine, un progetto – sempre made in Usa – targato PicoBrew. Adesso, lo stesso brand ha raddoppiato la propria scommessa nel settore, affiancando, alla sua prima apparecchiatura, una secondogenita, battezzata Pico.

pico picobrew

Differente dalla sorella maggiore per le proporzioni, con il nuovo modello le dimensioni sono ancor più ridotte, con un ingombro paragonabile a quello di un microonde. Inoltre, mentre il birro-elettrodomestico senior è dotato di un vano d’alloggio per i cereali in grado di contenerne fino a 4 chili (e si attiva connettendosi via wi-fi o rete cablata alla piattaforma della stessa azienda produttrice), ben più semplicemente, l’ultimo arrivato – né più né meno come una macchina da caffè di quel tipo – funziona a cialde (le PicoPak), ciascuna caricata con la giusta dose di ingredienti per preparare (sembra) qualsivoglia tipologia. Inserita la pastiglia e impostato il programma appropriato, basta premere e il gioco (pare) fatto. Nel senso che a quel punto, in due ore il marchingegno appronterà il mosto (5 litri circa), da conferire poi in un fermentatore per l’inoculo dei lieviti e tutto il resto. Costo dell’attrezzatura? Adesso sui 500 dollari; dopo il termine della campagna promozionale salirà a quota 1.000.

MiniBrewA sfidare i tre competitor già menzionati abbiamo poi la MiniBrew (il marchio di fabbrica è omonimo), che assomiglia a un grosso frullatore e che si attiva attraverso il proprio iPhone, dopo aver chiaramente scaricato la necessaria applicazione: da qui – inseriti i parametri voluti – s’indirizza il processo che poi è totalmente autonomo. Bastano circa 3 ore e mezzo per avere 5 litri pronti da bere: il tutto – a partire da aprile del 2016 – per 2.250 dollari.

Chissà cosa ne penseranno i “veri” homebrewer, quelli della “vecchia scuola” per intenderci: tecnologia per sfigati o progresso del settore?