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Hippie in the barrel del Piccolo Birrificio Clandestino

Prendi una Saison e fanne una tela sulla quale distendere le ariose pennellate floreali del gelsomino, dell’ibisco e dell’erica, per poi aggiungere quelle più austere indotte da una maturazione lunga un anno, ma condotta in botte sostanzialmente neutra (quanto a cessioni lignee), avendo alle spalle già diversi passaggi di affinamento enologico, botte nella quale si aggiunge polpa di rosa canina.

È la storia della Hippie in the barrel firmata, a Livorno, dal Piccolo Birrificio Clandestino e prodotta su cicli di diversi anni, in virtù della sua propensione all’invecchiamento e, quindi, alla longevità. Al banco d’assaggio, il colore è dorato carico, la trama ottica diffusamente velata, la schiuma tanto reattiva nel formarsi, quanto veloce nell’assottigliarsi; all’olfazione. I profumi uniscono basi maltate (pasta frolla), esteri da metabolismo del lievito (albicocca), dosate rusticità (aceto di mele, brettature fenoliche ed equine, venature solventi) e argomenti floreali ben scolpiti, specialmente nelle suggestioni di carcadè. La bocca, poi, corre lungo il filo sottile di equilibri imposti – nel quadro di una corporatura decisamente asciutta e di una bollicina sottile – da parte delle morbidezze dell’alcol (6 i gradi) e di qualche traccia glicerica – a un coriaceo nucleo di parti dure: acidità ficcante (anche lattica e citrica), appendici tanniche e maliziosità piccanti. Spigolosa e seducente.

 

Hippie in the barrel del Piccolo Birrificio Clandestino

Nazione: Italia
Fermentazione: alta
Stile: Saison
Colore: dorato
Gradi Alcolici: 6% vol.
Bicchiere: calice a chiudere
Servizio: 9-10 °C