Hall of Fame. Capitolo X. Bass No 1 Barleywine
Vivacemente dibattuto, il tema relativo all’identità dei Barleywine (dai connotati organolettici che li descrivono fino a risalire ai protocolli di lavorazione) sembra poter trovare un punto di pacificazione, o quantomeno di accordo, in riferimento all’origine storica della tipologia. Se infatti appare ancor oggi alquanto arduo definire con estrema nettezza una fisionomia dello stile (basta confrontare i paletti fissati dal Bjcp nelle sue Style Guidelines: colore da 8 a 22 Srm, amaro da 35 a 70 Ibu, alcol dall’8 al 13% in volume: un perimetro ampio, insomma), diversa è la questione della sua gestazione e del suo atto di nascita; o, per meglio dire la questione dell’entrata in scena della dicitura Barleywine. Ebbene, il momento della transizione tra l’appellativo Barleywine e i suoi predecessori è legato all’ascesa, in consenso e popolarità, di un ben determinato prodotto, il quale perciò viene ad essere accreditabile come capostipite della propria genia. La sua scuderia d’appartenenza era l’inglese Bass (marchio di Burton on Trent, oggi di proprietà della multinazionale AB Inbev) e il suo nome era la No 1, che debuttò come Barleywine attorno al 1870.
In realtà questa miliare etichetta britannica era già incommercio da diversi decenni (probabilmente dalla fine del Settecento): ma in quel periodo, nel regno Unito, le Ales (ovvero le birre poco luppolate, in opposizione alle beers) andavano soggette a una categorizzazione basata sui tempi di maturazione e sulla destinazione d’uso. Se consumate giovani, si commercializzavano con la qualifica di Mild; se invece le si attendeva al varco dopo una maturazione più o meno lunga (consuetudine che riguardava le versioni si stazza etilica superiore) venivano classificate come Old. Ma i prodotti ad alta gradazione recavano correntemente anche la semplice dicitura generica di Strong Ale.
Ed è proprio con tale designazione che anche la Bass No 1 viaggia fino a quel fatidico 1870, quando – avendo nel frattempo l’espressione Barleywine già fatto la sua comparsa in qualche pubblicazione, volendo significare le ammiraglie (in senso alcolico) di una gamma brassicola – il nuovo conio lessicale viene assegnato, per la prima volta ufficialmente, a questa scura ad alta fermentazione di Burton (il suggello è impresso in un articolo del British Medical Journal, del gennaio di quell’anno).
L’etichetta piacque molto al produttore, che l’adottò formalmente già ai primissimi del Novecento, dando così un esempio che sarà seguito, rapidamente, da diversi colleghi e marchi, segnando di fatto l’alba di una nuova denominazione stilistica.