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Clone-mania: BrewDog rivela le sue ricette

674-BREW_DOG_BREWERY_009Il sogno di un homebrewer innamorato di un particolare marchio birrario? Vedersi svelate, in una trance mistica, le segrete carte delle amate ricette, vedersi aperto lo scrigno dei tesori nascosti in quelle adorate pinte. Ebbene, quel sogno non è più tale, per i fan di BrewDog: la griffe scozzese – fondata nel 2006 da James Watt e Martin Dickie – ha deciso di pubblicare, appunto, le ricette di tutte le birre brassate da allora a oggi, mettendole a disposizione nel modo più semplice ovvero attraverso il proprio sito internet. E così chiunque potrà preparare il proprio clone delle birre preferite.

Brewdog LogoL’iniziativa, che ha ricevuto un nome di battesimo decisamente linea con lo stile della scuderia britannica (il titolo è Diy Dog, traducibile con qualcosa come Il fai da te – Dog) è annunciata in un video di presentazione girato ad hoc: e prevede che, di tutte le 215 etichette rivelate, si riporti in breve anche la storia che ciascuna porta con sé. Insomma: una sorta di romanzo autobiografico in pillole, affidato al racconto delle proprie stesse creazioni (o creature, se preferite), ognuna custode di un pezzetto della moderna epopea della brewing company che, piaccia o meno, ha rivoluzionato il modo di proporre e di bere  birra.

Le ragioni di questa mossa? Certo, lo spirito anarchico e anticonvenzionale del brand scozzese ha giocato un ruolo importante; ma il tutto appare ispirato anche da una lucida strategia di mercato: attizzando la homebrewing clone-mania, il nome BrewDog avrà una cassa di risonanza ancora più tambureggiante di quanto mai l’abbia avuta, invadendo come uno tsunami le discussioni on line e i pomeriggi di cotta dei propri seguaci, contagiandone centinaia di altri in modo virale.