Stili da riscoprire: le Welsh Ale
Sempre a caccia di curiosità sugli stili brassicoli e la loro storia, scorrendo il resoconto di recenti ricerche condotte da quell’inesauribile fonte d’ispirazione che è Martyn Cornell, ci è capitato di trovarci di fronte a una categoria che oggi esiste non più come perimetro tipologico specifico, ma – sostanzialmente – come riferimento geografico.
Parliamo delle Welsh Ales, delle birre gallesi. Un’area, quella della Terra del dragone, le cui abitudini di consumo sono oggi spesso associate al modello delle Mild Ales, denominazione nella quale l’aggettivo (delicate) allude anche al basso grado alcolico: un requisito, questo, particolarmente adatto all’idratazione di ugole di fruitori tenuti a fare i conti con professioni alquanto usuranti e faticose sotto il profilo fisico; come i minatori, figura – ecco il nesso – assai diffusa (se non altro fino a tutto il Novecento) nel principato con capitale Cardiff.
Ma scorrendo all’indietro il nastro dei decenni, si hanno invece testimonianze di come le Welsh Ales esistessero appunto in quanto tipologia vera e propria. Quantomeno lungo l’intero arco temporale che va dall’inizio della colonizzazione del Nordamerica e che si conclude con la metà del XIX secolo, le si trova descritte – da parte di diverse fonti documentali – come frutto di una ricetta comprendente solo luppolo e malto Pale; con la specificità, relativamente al cereale, di un’essiccazione effettuata non di rado utilizzando i vapori della combustione di carbone o di coke. Un aspetto procedurale in effetti logico (sempre alla luce del rilievo delle attività estrattive in quella porzione della Gran Bretagna): e che prevedibilmente conferiva al prodotto un profilo fortemente affumicato.
Andando ancora più indietro rispetto al periodo al quale ci si è riferiti finora, la birrificazione è attestata in Galles fin dall’800 dopo Cristo. In particolare, l’opera annalistica Anglo-Saxon Chronicle, riferisce, già in corrispondenza delle metà del IX secolo, una distinzione tra Fine Ales (leggere) e appunto Welsh Ales, chiamate Bragawd o Braggot: in realtà qualcosa a metà strada tra una birra in sensostretto e un Mead, antica bevanda inglese, ottenuta dalla fermentazione di miele unito ad altri ingredienti, come cereali, frutta, luppolo e spezie. Queste ultime, peraltro, saranno un tratto tipico del brassaggio in Galles nel corso di tutta l’epopea sassone, quando per aromatizzare si faceva cospicuo ricorso a varietà quali cannella, zenzero, chiodo di garofano ed erbe varie.