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Torna il marchio storico Itala Pilsen

itala pilsenDopo il cambio di proprietà – dalla Sab (assorbita nel sistema ABInBev) alla Asahi – la Peroni torna alla ribalta delle cronache questa volta per il rilancio di un marchio storico controllato. Si tratta della Itala Pilsen, azienda fondata a Padova da Arrigo Olivieri nel 1919, attiva in piazza Insurrezione fino al 1970 e poi messa in congelatore nel 2004, con la sospensione della produzione. Una sospensione protrattasi fino a oggi, ma che ora sta per terminare, visto che il lavoro in birrificio riprenderà di buona lena grazie a nuovi investimenti, una somma complessiva (considerando anche quanto impegnato nei passi preliminari alla fase attuativa dell’operazione) che si aggira attorno ai 24 milioni di Euro. Giunta nel 1922 alla ragguardevole cifra di 170mila ettolitri (il 7% del mercato nazionale di allora), la Itala Pilsen venne acquistata da Peroni nel 1970, trasferendosi dalla sede pluridecennale di piazza Insurrezione agli stabilimenti di via Prima Strada.

Itala PIlsen BottigliaEd è proprio a Padova che le sale cottura ricominceranno a sbuffare, sfornando, come sventolato dal produttore, birra non pastorizzata; bottiglie, altra novità, che rinunceranno al posizionamento nella grande distribuzione preferendo il segmento di pub e ristoranti inizialmente in sole quattro regioni: Veneto, Emilia Romagna, Umbria e Marche.

Ovviamente non bisogna essere esperti per capire che birra “cruda”, come viene chiamata con un termine non molto felice la birra non pastorizzata, non significa necessariamente birra di qualità, così come appare evidente che dietro quest’operazione si nasconda di fatto un’altra crafty. Morale: le multinazionali scelgono, una volta ancora, di seguire la scia dell’artigianale, questa volta attraverso il sentiero ricco di fascino e di storia dei marchi storici.