Real Iga Barrel del birrificio Il Mastio
Tra le Italian Grape Ale della scuderia Il Mastio (Colmurano, Macerata), la versione elevata in barrique si caratterizza per una procedura di preparazione articolatamente studiata. Partiamo dalla miscela secca: 95% di malto Pils autoprodotto più un 5% di frumento maltato; poi la luppolatura: solo Hallertauer Saphir sia in amaro sia in aroma, ma sotto dosaggio pediatrico (le Ibu, per dire, sono giusto 15); passo successivo, l’aggiunta, a fine bollitura del mosto di cereali, di un pigiato d’uva (pari in proporzione al 30%): per l’esattezza, acini di Montepulciano raccolti dalle Cantine Saputi (sempre al Colmurano) e trattati in estrazione soffice, lo stesso giorno della cotta.
Approntato il materiale zuccherino, si procede alla conversione alcolica, affidata a una miscela di due fermenti: un ceppo di Saccharomyces Cerevisiae e uno (tipicamente enologico) di Saccharomyces Bayanus; infine, a maturazione ultimata, ecco il trasferimento in fusto: unità da 225 litri, già utilizzate per cicli affinativi di vini forgiati al Castello di Ama (a Gaiole, nel Chianti Classico senese), in cui la birra riposa per ben 27 mesi, prima del confezionamento con rifermentazione in bottiglia (solo da 33 centilitri e in tiratura limitatissima, appena 1835 pezzi), mediante aggiunta di una minima quantità di lievito, onde ottenere una carbonazione estremamente contenuta, quasi impercettibile.
Ed ecco il risultato dell’operazione al banco d’assaggio. Colore dorato antico, aspetto leggermente velato, schiuma avorio estremamente sottile: in effetti giusto una rarefatta perlinatura superficiale. Al naso, un arco olfattivo complesso, e cangiante nel corso dei minuti, in cui si affiancano e avvicendano sensazioni di matrice diversa: panificazioni (biscotto); temi floreali (rosa canina) e fruttati (fragolina, mandorla, una nettarina che vira in albicocca sotto spirito); ancora le prevedibili terziarizzazioni (vaniglia, tabacco, legno fresco, impressioni di calvados).
Si arriva così, essendosi preso il tempo giusto per apprezzarne prima il respiro odoroso, all’incontro con la sorsata: che risulta scorrevole, nonostante i 7.5 gradi, in virtù anzitutto della misurata termicità con cui si esprime la stessa taglia alcolica; e poi grazie a una corporatura leggera, a una piacevole dorsale acidula (che vivacizza la bevuta pressoché piatta) e a un finale asciutto, segnato da una fine piega tannica. Bicchiere profondo, meditativo.
Real Iga Barrel del birrificio Il Mastio
Nazione: Italia
Fermentazione: alta
Stile: Italian Grape Ale
Colore: dorato
Gradi alcolici: 7.5% vol.
Bicchiere: calice a chiudere
Servizio: 10-11 °C