Presa del birrificio Toptà
Inequivocabilmente iscritto alla schiera dei passionisti del luppolo, il marchio toscano Toptà (siamo a Montecarlo, in provincia di Lucca) esordisce nel 2017 con una gamma di tre etichette: la Rotta (una Golden Ale), la Gola (un’American Ipa) e questa Presa, all’anagrafe stilistica una Apa, omaggio al corrente mainstream a stelle e strisce.
La ricetta – incardinata attorno a una miscela secca di malto Pale in modalità monovarietale – fissa il processo di luppolatura mettendo in campo tre varietà ben rappresentative del repertorio yankee: Simcoe, Cascade e Centennial.
Scelte che si traducono in una mescita dal colore ambrato chiaro, sostanzialmente pulito e ben equipaggiato da fitta schiuma avorio; il biglietto da visita ottico di un assetto nasale nel quale troviamo un triumvirato con ai vertici frutta esotica (maracuja, mango, ananas), agrumi (arancia in specie) e fiori (zagar, tiglio). Coerenti, poi, sono le trame sensoriali sviluppate dalla sorsata, il cui incedere, ancorato al binario di un crescendo amaricante voluto e piuttosto incisivo, scandisce le tappe di un ingresso morbido, di un giro di boa snello e di un finale asciutto. Sobria la soglia di rischio alcolico, delimitata dal paletto dei 5 gradi e mezzo.