Myrcia del birificio Buxton
Buxton, Derbyshire, Inghilterra centrale: 25mila abitanti e un birrificio (omonimo della città stessa) che sforna novità a getto continuo; pescando in bacini stilistici più disparati, ma con un evidente feeling per il luppolo e le sue virtù. Dal mazzo, estraiamo stavolta la Myrcia, una Session Ipa brassata per la prima volta nel 2016 a quattro mani con i danesi Dry & Bitter, poi rielaborata l’anno successivo e, da allora, inserita stabilmente in gamma. Peculiarità del progetto, il cospicuo utilizzo di avena (al 15% della miscela secca) e di frumento (al 10%), onde ottenere, certo, una percettibile setosità nella tessitura palatale ma anche – effetto a sua volta voluto, con ogni probabilità – quella caliginosità visiva che è tratto tipico, e assai apprezzato oggi, dei prodotti ricadenti nel perimetro Neipa e affini.
Così, al colore ambrato scarico (come detto alquanto velato) e all’aroma di potente palpito tropicale (mango, uva spina, melone bianco) bordato di note comprimarie di vario genere (fiori di bosso, cotone e artemisia; vaniglia; agrumature da lime), segue una bevuta che, facilitata dai 4 gradi alcolici appena, propone, nella corporatura, spessori superiori alla media della categoria. Uno spartito gustativo che, all’avvio snello, fa seguire una progressione asciutta, sovrapponendo tale parabola alla curva ascendente di un amaro la cui tensione, nel finale, si fa vibrante, mettendo alla prova (senza comprometterla) la coesione organolettica complessiva. Provocatoria: per palati di tendenza.
Myrcia del birificio Buxton
Nazione: Inghilterra
Fermentazione: alta
Stile: Session Ipa
Colore: ambrato
Gradi Alcolici: 4% vol.
Bicchiere: pinta
Servizio: 8-10 °C