Una nuova Black IPA italiana: la Hoppy Cat di Birra del Borgo
Le produzioni di Leonardo di Vincenzo e della sua Birra del Borgo stanno diventando davvero sempre più numerose: Microbirrifici.org ne conta già 43, Ratebeer addirittura 48. Quasi sicuramente è il birrificio artigianale italiano con il maggior numero di birre prodotte (Baladin ne ha fatte, sempre secondo Ratebeer “solo” 44). Nella recente ristrutturazione del sito e dell’offerta birraria, a Rieti si è proceduti a suddividere la così imponente offerta birraria in quattro sezioni: la prima è quella chiamata “le Passioni” (le ricette e le birre “storiche” del birrificio), la seconda è quella delle “Stagionali” (quattro in tutte), c’è poi la sezione delle Trentatre e, infine, un corposo numero di birre classificate come “Bizzarre”. Le Bizzarre sono 12 in tutto, come i 12 mesi dell’anno, prodotte una per mese e una sola volta l’anno, con tanto di calendario ufficiale.
Ottobre è il mese della Hoppy Cat, una cascadian dark ale (o black ipa che dir si voglia) nata da una ricetta creata in collaborazione con Ken Fisher, birraio americano di Portland, grande amico di Leonardo, autore della Grateful Deaf Beer e col quale a Borgorose avevano già brassato la Stim Bir. Come stile birrario, quello delle cascadian dark ale, non è molto diffuso in Italia, mentre in America rappresenta un’importante nicchia di mercato, con il birrificio statunitense Stone in prima linea (con le sue Sublimely Self Righteous ale e la 15th Anniversary) seguito da altre brewery come Cigar City e Southern Tier.
Le Dark Ipa sono, in pratica delle IPA “arrostite”, nel senso che per esse si usano forti qualità di malti tostati, assieme alla “solita” grande profusione di luppoli balsamici americani, tanto che qualcuno le “confonde” con delle strong porter. Il nome Cascadian deriva loro da una precisa zona geografica, quella Ovest del Nord America, a cavallo fra la British Columbia, Washinghton, Oregon e Northern California. La Hoppy Cat si aggiunge ai non molti esempi di black Ipa italiane, tra cui ricordiamo la Castigamatt del lombardo Birrificio Rurale, birra dall’amaro spinto (55 IBU) e dalla gradazione non eccessiva (5,8% vol.), o come la Ulysses del birrificio friulano Foglie D’erba. Presentata al pubblico lo scorso anno, la Hoppy Cat è riproposta quest’anno al pubblico in maniera sistematica, specialmente nella rete dei locali fidelizzati Birra del Borgo.
beh, la casta INTERBRAU-BALADIN-SLOWFOOD funziona?!?!?!?!?!?
Questa è il malessere Italiano LA CASTA
è tipicamente italiano dare la colpa alla Casta, immaginare il grande vecchio o il burattinaio che tiene le fila.. per non parlare della triade. Se poi questo lessico si utilizza per la birra artigianale la sensazione è quella di creare un film grottesco/fantascientifico e anche un po’ spy. Comunque che sia tutta colpa di Teo non ci sono dubbi http://www.tyrser.com/2011/09/21/e-colpa-di-teo.htm .. ma ovviamente anche di Leo http://www.tyrser.com/2011/09/23/e-colpa-di-leo.htm