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Inclusio Ultima del Birrificio Italiano

InclusioTra le esecuzioni di recentissima generazione firmate dal Birrificio Italiano, appartenenti a un filone definibile di ricerca e sperimentazione, si distingue la Inclusio Ultima. Il progetto che ne ispira la genesi ha come punto di partenza la Tipopils (etichetta bandiera del marchio guidato da Agostino Arioli), la quale, già preventivamente potenziata fino ai 7 gradi, viene rifermentata in vetro con, in più, l’aggiunta di luppolo in fiori, per essere poi sottoposta alle pratiche – tipiche della spumantizzazione secondo il Metodo Classico – di remuage (rotazione giornaliera e inclinazione delle bottiglie fino alla posizione capovolta), di sboccamento (rimozione dei lieviti così addensatisi in corrispondenza del collo della bottiglia stessa) e di rabbocco con liqueur d’expedition (qui nella fattispecie di mosto vergine). Quel che ne esce è un calice di grande signorilità, già alla vista: colore tra il paglierino carico e il dorato, schiuma folta, fitta e durevole; il cui graduale assottigliamento fa sublimare aromi cangianti di panificato (crosta appena brunita), di erbaceo ancora fresco, di frutta in prima maturità (mela, pera). Nel passaggio al palato, la memoria sensoriale della birra genitrice, fa scattare un’inevitabile analisi comparativa che evidenza, nel dna organolettico della discendente, una maggiore protensione verso morbidezza e dolcezza, mantenendo peraltro un eccellente punto d’equilibrio con le primigenie venature amaricanti, a definire un sorseggio appagante e raffinato. Il nome? L’espressione ultima prigionia allude all’imprigionamento in extremis (ultimo momento utile prima della chiusura) del luppolo, onde mantenerne piena la vividezza e il vigore.

Inclusio Ultima del Birrificio Italiano

 

Fermentazione: bassa
Stile: Hopped Imperial Lager
Colore: dorato
Gradi alcolici: 7% vol.
Bicchiere: calice a chiudere
Servizio: 8-10°C