Imperial Ghisa del birrificio Lambrate

imperial ghisaIn un’ipotetica (futuribile?) lista dei nomi birrari più azzeccati, anche su scala globale, un posto spetterebbe senza dubbio a quello della “Ghisa”, storica etichetta di casa Lambrate, dedicata a una delle figure più popolari dell’immaginario collettivo meneghino: quella del vigile urbano, che proprio come Ghisa veniva affettuosamente chiamato agli inizi del secolo scorso, in virtù della sagoma del caschetto d’ordinanza previsto dalla prima uniforme, il cui aspetto richiamava i tubi (in ghisa, ovviamente) di certe stufe dell’epoca. Come talvolta accade, però, il potere evocativo di quella parola è poi andato ben al di là di un orizzonte prettamente locale. Perché, nel caso di specie, richiama tutta un’ampia serie di suggestioni sensoriali che appartengono a quel prodotto e all’area stilistica (Smoked Stout) alla quale fa riferimento: il color carbone, la robustezza del metallo, i toni graffianti dell’affumicato.

Ebbene, stesse considerazioni valgono per la sorella “maggiorata” (8.5 la misura alcolica), in cui al nome della primogenita (la cui taglia etilica è 5%), si aggiunge quella qualifica di “Imperial” che immediatamente fa scattare la centratissima identificazione con il meccanismo di classificazione appunto delle Stout. Anche se in questo caso, con la Imperial Ghisa, siamo sul terreno non delle alte, ma delle basse fermentazioni, ispirandosi alle Baltic Porter, sempre in versione “rauch”. Ormai tra i classici della storia microbirraria nazionale, questa “bella tenebrosa”, occhieggiante da dietro alla veletta di schiuma cappuccino, è pronta a sfoderare l’esuberanza di tutto un armamentario di mordacità: torrefazioni (caffè, orzo tostato), cacao amaro, caramello “bruciato”, note rauch “da griglia” e di frutta secca, peraltro ben oliate sia dalla possente (e pure termica) gradazione, sia da una diffusa e trasversale percezione di morbida prugna disidratata. Tanto che, passando al sorseggio, la bevuta è di sostanza: non collosa, ma tornita. Innumerevoli le chiavi d’abbinamento: ma, con occhio vigile (è il caso di dirlo), ben godibile anche in assolo.

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Imperial Ghisa del birrificio Lambrate

Fermentazione: Bassa
Stile: Smoked Baltic Porter
Colore: Nero
Gradi Alcolici: 8.5% vol.
Bicchiere: Pinta
Servizio: 10-12°C