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Hall af Fame. Capitolo IV. La Bass Pale Ale

Il capitolo quarto della nostra Hall of Fame birraria fa tappa in Inghilterra, per consacrare una Pale Ale che in realtà passa alla storia per essere stata la propugnatrice del successo non dello stile Pale Ale in sé, bensì della tipologia che può essere considerata la più nota gemmazione, quella delle IPA. Circa la genesi delle Pale da esportazione abbiamo già dato conto, ed è quindi chiara, inequivocabile, l’investitura spettante alla Hodgson’s Brewery (marchio londinese con sede operativa nel quartiere di Bow) come laboratorio nel quale vide la luce la prima versione  di ambrata ad alto tasso di luppolo, destinata a salpare verso Oriente e, sulla scorta del successo ottenuto, a indurre anche altri produttori a seguire quella rotta: brassare versioni di Pale Ale con caratteristiche specifiche e spedite ad alimentare i traffici con l’India. Ecco, appunto. La questione cruciale fu che uno di quei brand emulatori, non solo eguagliò, ma successivamente addirittura superò, per brillantezza di risultati, la fama dell’etichetta pioniera.

In particolare, le fonti riportano di come, a muoversi con solerzia, furono soprattutto tre realtà imprenditoriali di Burton-upon-Trent: la Salt, la Allsopp e la Bass (quest’ultima fondata nel 1777 dal patriarca William). 

bass pale ale

Cosa li spinse a scattare verso il Sudest asiatico? Tenete presente che siamo nei primi anni del XIX secolo; e che, in seguito agli sviluppi delle guerre napoleoniche, nel 1807 il regno Unito aveva perso i vitalissimi filoni del commercio con il Baltico. Occorreva trovare una direttrice sostitutiva: e il fiuto di quei navigati business men venne a individuarlo proprio nelle Indie.

Bass logoL’affare fu affrontato, pare (e l’iniziativa andrebbe ascritta a Samuel Allsopp), con lo stesso direttore della East India Company, nel 1821; ebbene, nel giro di un anno, la stessa Alsopp e la Bass erano in grado di contendere a Hodgson il mercato che con tanto acume e intraprendenza si era conquistato. Gradualmente la competizione si restrinse ai soli burtoniani; poi, tra loro, a spuntarla fu Bass, in virtù – forse – di una ricetta particolarmente efficace: robusta gravità originale del mosto (mediamente non meno di 15 Plato); decisa attenuazione del patrimonio zuccherino e quindi alcol in proporzione; energica luppolatura, a base di generose quantità di Fuggle, Kent Golding (e fin qui niente di strano), più – state a sentire questa, invece – varietà importate: con ogni probabilità dalla Germania e (udite udite) dalla California.

Comunque sia andata, la Bass Pale Ale fu la Ipa di maggior successo tra Ottocento e Novecento, conquistando il primato di best seller label nelle Terre di Sua Maestà e rendendo il proprio simbolo (l’inimitabile triangolo rosso) tanto celebre da trovarlo immortalato nientemeno che nel celebre dipinto di Édouard Manet, Il bar delle Folies-Bergère.Manet