Ground Control, la birra prodotta con lievito spaziale
Countdown iniziato: è il 13 aprile 2015 la data fissata per la “manovra d’atterraggio” della Ground Control, la Imperial Stout con la quale Ninkasi Brewing company – marchio statunitense, di Eugene, nell’Oregon – porta a termine la prima fase del suo “programma spaziale”. Dopo aver spedito in orbita, l’anno scorso dal cosmodromo di Spaceport America (Nuovo Messico), un razzo contenente, al proprio interno, un carico di lievito vivo (16 ceppi), onde verificarne il comportamento in condizioni estreme di bassa temperatura e assenza di peso (77 miglia l’altezza raggiunta e mach 5.5 la velocità), ecco in dirittura d’arrivo lo step che completa il percorso avviato: il lancio sul mercato di una birra ottenuta appunto con quella coltura di fermenti. Per celebrare degnamente il conseguimento del traguardo, si è scelta una ricetta atta a dare un risultato di proporzioni “siderali” anche in ordine ad altri aspetti del prodotto finito: in specie, i gradi alcolici (ben 10), il valore delle unità d’amaro (80 per l’esattezza) e la complessità organolettica (assicurata dalla compresenza di ingredienti quali nocciole locali, anice stellato, fave di cacao, malti plurimi (Pale, Black, Chocolate, Munich, Crystal, Honey, Special Roast, Peated) e luppoli in linea con la missione (Apollo, Bravo, Comet).
Anche se a molti la notizia potrà sembrare un’operazione di puro marketing il progetto pare abbia basi scientifiche, prevedendo una figura professionale dedicata (nella persona di Dana Garves) e un obiettivo ambizioso: arrivare ad una birra interamente brassata nello spazio.