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Fare birra alla maniera degli etruschi

Mettiamo che un archeologo stimato, un grande birraio della scena americana e due tra i più conosciuti e affermati birrai italiani, si ritrovino ad un tavolo insieme. Arte birraria più archeologia uguale “Archeobirra”. Stiamo parlando del prof. Patrick McGovern, archeologo molecolare dell’Universita’ della Pennsylvania ed esperto di bevande fermentate che con Sam Calagione di Dogfish Head, Teo Musso del Baladin e Leonardo di Vincenzo di Birra del Borgo hanno dato vita ad una birra “archeologica”. Il professore, che in passato aveva collaborato con Dogfish per la realizzazione delle così dette Ancient Ales, birre che rievocano tecniche produttive e ricette del passato remoto, rimase subito affascinato dall’idea di Leonardo di Vincenzo di una birra che evocasse una gloriosa civiltà italica come quella etrusca. Detto, fatto. Poco tempo dopo i quattro si danno appuntamento a Borgorose in provicia di Rieti, sede di Birra del Borgo, per la cotta di una birra ispirata alle antiche bevande fermentate di epoca estrusca. Grano Saragolla, antica varietà di grano duro introdotto in Abruzzo fin dal 400 d.C., nocciole, melograni, miele, resina, uva passa, gli ingredienti utilizzati. Strambi certo, ma molto in voga nelle dispense degli etruschi, così come ci raccontano gli archeologi esaminando il vasellame del tempo giunto fino a noi.

Il progetto, una sorta di collaboration brew “d’antan”, prevede una personalizzazione in fase di fermentazione differente per ogni birrificio e che darà vita a tre prodotti diversi. Dogfish Head utilizzerà dei vasi in bronzo, mentre Baladin utilizzerà la barrique. Birra del Borgo invece ha pensato bene di lasciarsi ispirare dal movente storico e far proseguire la fermentazione e la maturazione come avrebbero fatto proprio loro, gli Etruschi. Come? Basta mettere la birra in anfora e il gioco è fatto.. Per saperne di più vi lasciamo alla viva voce del patron di Birra del Borgo che ci svela qualcosa di più su questo originale esperimento:

  Se il tema dell’articolo vi ha appassionato, non perdetevi lo speciale dedicato alle birre “storiche” pubblicato nel numero 3 della rivista Fermento Birra Magazine!