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Dogfish Head festeggia 20 anni con sei birre limited edition

Buon compleanno, Dogfish Head. Il marchio di Milton (Delaware), tra i protagonisti dell’avventura craft statunitense, e il suo fondatore, Sam Calagione, brindano ai propri primi vent’anni, bagnando la circostanza con il lancio di una pattuglia di etichette a tiratura limitata. Tutte conformi al motto della company (anzi tali da interpretarne lo spirito in sommo grado), che recita Off-centered ales for off-centered people, ovvero Birre fuori dal coro per gente fuori dal coro. E in questo caso la non convenzionalità è certa: vediamo in rapida sequenza le protagoniste dell’operazione, che saranno disponibili tra il 6 novembre e i primi di dicembre.

dogfish head
La prima, Higher Math, è una  Golden (very strong) Ale – la gradazione alcolica tocca la vertiginosa quota del 17% – fermentata con succo di ciliegia acide e fave di cacao: una sorta di cheesecake liquido, guarnito ovviamente con frutti rossi e ccoccolato. La seconda edizione speciale – prodotta in collaborazione con un altro notissimo brand imprenditoriale a stelle e strisce, quello della Woolrich –  si chiama 
Pennsylvania Tuxedo ed è una Pale Ale arricchita con un infusione di aghi d’abete rosso, pianta tipica, appunto, delle foreste della Pennsylvania: anche in questo caso un sorso decisamente invernale, visto che la taglia etilica segna il valore di 8,5. A seguire, ecco la 
75 Minute Ipa (blend tra due famose continuously hopped Ipa, la 60 Minute e della 90 Minute, con l’aggiunta di sciroppo d’acero e dry-hopping di Cascade in fiore); la Fort (Belgian Ale con succo di lamponi); la Piercing Pils (ibrido tra birra e perry, in particolare una Pilsner prodotta con succo di pere e tè alla pera); e infine la Bitches Brew (un ritorno, il suo), campionessa d’eccentricità, preparata assemblando tre quarti di Imperial Stout e un quarto di birra al miele aromatizzata con gesho etiope, pianta africana (Rhamnus prinoides il nome botanico) i cui steli vengono utilizzati in modo affine al luppolo. Prosegue insomma a gonfie vele il viaggio di uno tra i birrifici che più hanno apportato all’esperienza artigianale americana elementi d’innovazione: da tecniche come il già citato continously hopping (gettate a brevissimi intervalli regolari durante tutto l’arco della bollitura), all’attenzione prioritaria riservata alle ispirazioni di matrice gastronomica; accanto all’inclinazione sempre viva a brassare con ingredienti unici e non convenzionali. L’impianto di Milton è accreditato di un volume produttivo annuo attorno ai 250mila ettolitri.

Dogfish-Head-Brewery