Birre belgheBirre degustate

Bloemenbier del birrificio De Proef



De Proef Brouwerij

                                       


Bloemenbier

 

Fermentazione: Alta
Stile: Strong Golden ale
Colore: Dorato carico quasi ambrato
Gradi Alcolici: 7% vol.
Bicchiere: Tulipano
Servizio: 10-12°C


La Birra

Il nome di questa birra le deriva dalle coltivazioni di fiori (bloemen) della cittadina di Lochristi, famosa in tutto il Belgio per questa attività commerciale; e sono proprio due i fiori, il cui nome viene gelosamente tenuto nascosto, che vengono usati, insieme alle materie prime, per brassare questa birra. E’ birra particolare, dal carattere smaccattamente dolciastro (ha un IBU che a stento si avvicina ai 15), che ne consiglia una bevuta limitata (cioè non più di una bottiglia per volta). Ha un bel colore dorato carico, al confine con l’ambrato, leggermente opalescente. Ha schiuma che si mostra abbondante appena la si versa, ma che poi svanisce abbastanza rapidamente. Al naso è ricca, con note di caramello, malto, zucchero di canna, miele d’acacia e un floreale dolce e deciso. Il corpo è ricco, strutturato e abbastanza “variabile”: parte quasi asciutta, per virare rapidamente sul caramelloso e sciropposo, con l’abboccato dello zucchero candito e del floreale leggermente eccedente nel finale. Leggermente meno ricco di zuccheri il finale, che presenta una leggera nota amarognola che cerca, senza però riuscirci, di compensare la massiccia sensazione di dolcezza. Da bere con moderazione, come dicevo all’inizio.

Il birrificio

De Proef Brouwerij
situata a Lochristi-Hijfte nelle Fiandre Orientali
Doornzelestraat 20
tel. 00/32/9.356.71.02
fax 00/32/9.356.71.03
info@proefbrouwerij.com

Il termine fiammingo “proef” è traducibile con “prova”, “assaggio”, ed è indicativo della “mission” aziendale. Fondata nel 1996 dal mastro birraio Dirk Naudts, in precedenza solo importatore/esportatore di birre belghe. Produce in proprio (la gamma delle ottime Reinaert, che viene commercializzata dalla società “parallela” Andelot di sua proprietà) solo in maniera artigianale, cioè birre non filtrate né pastorizzate e rifermentate in bottiglia. Ma la vera particolarità di questa brouwerij è che produce  moltissime altre tipologie di birre dietro “ordinazione” di altri fabbricanti (Tim Webb nella sua penultima Guida al Belgio birrario si è fermato a 193), oltre ad essere anche un “laboratorio produttivo” per gli studenti della scuola per mastri birrai di Ghent.  E’, in pratica,  l’ideatore della “brewery hirer”, cioè della “birreria a noleggio”, per tutti coloro che non possono permettersi di produrre in proprio i loro prodotti, il che, per molti, è una vera e propria benedizione. L’altra faccia della medaglia è che Dirk “permette” a ciascuno di brassare la “qualsiasi”, non intervenendo (se non dietro esplicita richiesta) in alcun modo nelle scelte produttive altrui. E i prodotti che vengono fuori dai suoi impianti a volte non sono proprio il massimo. La capacità produttiva annuale varia (è sempre Tim Webb che ce lo dice) fra i 2.000 e i 10.000 hl