Birra e tracciabilità: in etichetta ingredienti e valori nutrizionali

La birra europea accetta la sfida della tracciabilità, alimentare e salutistica. Pronti a esibire in etichetta valori nutrizionali e ingredienti: questo l’annuncio compiuto da parte di The Brewers of Europe (BoE), associazione continentale dei produttori, alla quale, nel nostro Paese, fa capo AssoBirra, sigla che vede, nei ruoli dei propri iscritti, non solo 8 marchi industriali (tra propriamente italiani e filiali di multinazionali), ma anche una quarantina di realtà del settore micro (tra esse nomi quali il Borgo, Baladin, 32 Via dei Birrai, Free Lions, Aspide, Eremo). Ebbene, BoE ha reso noto che – sulla base di un impegno volontario – le aziende associate (ben 5mila) renderanno progressivamente noti i dettagli sensibili in ordine al contenuto del proprio prodotto, pubblicandoli all’interno dei rispettivi siti web o, appunto, riportandoli su etichette e retro-etichette.

La scelta è maturata alla luce delle esigenze in costante crescita in materia di controllo dietetico: e a fronte delle conseguenti istanze, portate sempre più vigorosamente, provenienti dal mondo medico, dalla platea dei consumatori e dalle loro organizzazioni. Al cospetto di un quadro del genere, insomma, l’Europa brassicola decide di puntare sulla trasparenza; e intanto fa outing in tema di apporto energetico, fornendo numeri precisi. Le Kcal (chilocalorie) contenute in 10 centilitri di chiara, ambrata o scura (purché tra i 4.5 e i 5.5 gradi alcolici) sono 46: tante quante quelle di un succo d’arancia; nel vino rosso se ne contano 82 e nel whisky 245.