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Birra e fumetti in Belgio

Cosa hanno a vedere alcune famose strisce belghe con la spumeggiante bevanda?

Il Belgio non è famoso solo per birra, cioccolato, patatine fritte, waffle e biscotti, ma anche per i fumetti. Tuttavia, a livello internazionale alcune strisce sono meno note rispetto ad altre, e ancora meno noto è il rapporto che alcune hanno con la birra. Da qui nasce l’ispirazione di questo articolo. Dopo la seconda guerra mondiale alcuni disegnatori belgi iniziarono a creare fumetti, fortemente influenzati dai comic che i soldati americani avevano portato con sé e che avevano amato e divorato. Alcuni di questi artisti hanno creato personaggi le cui avventure sono state poi pubblicate quotidianamente sui giornali e poi come raccolte in seguito, riuscendo a vendere in alcuni casi decine di milioni di libri. Partiamo quindi dai casi più eclatanti e dalla loro relazione con prodotti peccaminosi come l’alcol e la birra in particolare.


Hergé è famoso per la striscia Tintin che in realtà aveva già avuto un certo successo prima della seconda guerra mondiale. Hergé amava il whisky. Pertanto aveva creato un compagno amante dell’alcol per Tintin, chiamato Captain Haddock, un uomo di mare con un debole per il whisky (e le parolacce). Ma la birra purtroppo non ha avuto nessun ruolo nelle sue avventure.

Un altro creatore di grande successo è stato Morris (dalla mia città natale, Kortrijk) con il suo cowboy Lucky Luke, il cane Rataplan e i cattivi chiamati “i Dalton”. Originariamente Lucky Luke non beveva alcolici ma fumava pesantemente. Tuttavia, quando l’interesse (e il denaro) è cresciuto negli Stati Uniti, Morris ha dovuto rivedere il vizio del suo protagonista a causa della censura e dal 1983 in poi il cowboy ha cominciato a masticare una più salutare cannuccia. L’alcol non ha avuto praticamente alcun peso in nessuna delle sue storie.

Molto famosi anche i Puffi di Peyo. Non c’è alcol o birra nei suoi fumetti. Tuttavia, un cantante olandese chiamato Father Abraham ha avuto un enorme successo internazionale con una canzone chiamata “La canzone dei Puffi” (Smurfenlied) nel 1977, e ha cercato di cavalcare l’onda lanciando una versione di carnevale chiamata “La birra dei Puffi” nel 1978, ma senza successo. E una vera birra da “puffo” non è mai stata commercializzata. Poi arriva Willy Van der Steen con Suske en Wiske (in francese Bob et Bobette, in inglese Spike e Suzy). Willy adorava la birra a tal punto che una delle sue prime storie si chiamava “Il re beve” (De koning drinkt), che risale al 1947. La birra gioca un ruolo fondamentale nell’intera storia: inizia con i protagonisti che tornano indietro nel tempo per incontrare un re che è malato e nessuno sa per quale motivo. Wiske scopre che il re ha un problema al fegato e allora pensa bene di produrre lei stessa una birra come rimedio, quando scopre che nel paese non era disponibile. Il re guarisce bevendo la birra e da quel giorno vuole che tutti nel paese comincino a berla, con tanto di legge a sancire questa sua volontà. Una storia fantastica e una dichiarazione d’amore per la birra. Intorno al 1946 crea inoltre un compagno piuttosto stupido nella serie, che chiama Lambik, come la bevanda preferita dell’autore. Un personaggio che ebbe molto successo tra il pubblico.

Un altro fumettista famoso è Marc Sleen (vero nome Marc Neels), un creatore molto prolifico con 217 fumetti all’attivo dedicati al suo personaggio, chiamato Nero. Per tutta la serie il protagonista beve regolarmente birra. Ma la storia che vede la nostra bevanda sotto i riflettori si chiama “The Beer Canal” (Het bierkanaal) in cui Nero scopre addirittura gli “alberi della birra” e diventa ricco vendendo proprio la birra-Nero. Al suo personaggio è stato dedicato uno spazio davanti al Museo del Fumetto nel centro di Bruxelles (Zandstraat), chiamato Marc Sleen Museum, dal nome del creatore. E per celebrare la sua apertura nel 2011 è stata creata una birra speciale in suo onore, una Speciale Belge di 6 gradi prodotta da De Proefbrouwerij. L’etichetta è stata creata da Marc Sleen in persona.

Un altro personaggio di successo che è molto amato soprattutto dai lettori più giovani, si chiama Jommeke, creato da Jef Nys. In una storia del 1977, intitolata ‘The Air Swimmers (De Luchtzwemmers, album 81), un’intelligente professore scopre una sostanza magica che, se ingerita, permette alle persone di librarsi nell’aria. Jommeke mette questa polvere nell’impasto del panettiere del villaggio e nella birra del birraio del villaggio, in modo che l’intero villaggio possa volare. Un’altra storia si chiama “Mission Middelkerke” (Missie Middelkerke, volume 286), in cui un aereo è alimentato dall’acqua, e dove alcune copie ( non ufficiali) menzionano non l’acqua ma la birra.

Tra i vari autori trova posto anche Merho che ha creato una serie di fumetti nel 1977 su una famiglia, chiamata Kiekeboes. Nel libro più recente, “Unadulterated False” (Onvervalst Vals, volume 159) i personaggi principali hanno nomi di famose birre/birrerie. Alcuni esempi? Stella De Koninck, Carolus the Golden, e Blanche, una bionda dotata di coraggio, mentre il nome del cattivo è “Omer Van Den Duvel”.

Urbanus invece è un comico noto nelle Fiandre e nei Paesi Bassi. Nel 1982 Willy Linthout ha creato una serie a fumetti, basata sulle avventure (inventate) di Urbanus. La serie, principalmente rivolta agli adulti, conta al momento 198 uscite, in cui Cesar, il padre di Urbanus, si occupa principalmente di fumare la pipa, bere birra e commettere adulterio. Nel 2011 è stata lanciata una birra chiamata Cesar, una tripla ABV dell’8,5%, prodotta da Van Steenberge a Ertvelde (nota per Gulden Draak, Piraat, Augustijn).

Finora abbiamo coperto serie di fumetti di grande successo. Praticamente tutti questi autori hanno spazio nei murales della Via dei Fumetti di Bruxelles, una tappa obbligata per gli amanti del genere e un ottimo modo per scoprire angoli meno conosciuti di Bruxelles. Ma ci sono anche progetti di fumetti specifici legati al mondo della birra. Il più importante si chiama “I maestri dell’orzo” (De Meesters van de Gerst / Les Maîtres de l’orge). L’opera conta 8 volumi, con il primo libro lanciato nel 1992, e l’ultimo nel 1999. La storia narra le vicende di generazioni di birrai e le loro lotte familiari (1854-1997), ed è stato scritto dal famoso sceneggiatore belga Jean Van Hamme e disegnato dal fumettista francese Francis Vallès. Da questi libri si è basata una serie TV in 6 puntate, intitolata “Les Steenfort, maîtres de l’orge”. I libri sono stati tradotti anche in tedesco (Hopfen und Malz) e polacco (Władcy Chmielu), a dimostrazione dell’enorme popolarità dell’argomento.

Un altro esempio è una serie di 15 album, intitolata “At Jacqui’s, between pot and pint” (Bij Sjaak, tussen pot en pint / Du côté de chez Poje). La serie è andata in onda nel 1990 e racconta le divertenti esperienze del proprietario di un pub, che interagisce principalmente con i clienti mentre bevono birra. La serie è disponibile anche in francese e in alcuni dialetti, incluso il dialetto di Bruxelles. La sceneggiatura è stata scritta dallo scrittore belga Raoul Cauvin, che ha lavorato anche per altre famose serie di fumetti, come “The Blue Coats” (De Blauwbloezen), mentre i disegni sono del fumettista belga Louis-Michel Carpentier. Tuttavia tutto ebbe inizio nel 1986, durante le celebrazioni dell’Anno della birra in Belgio, quando entrambi lanciarono un fumetto chiamato proprio “L’anno della birra” seguito dalla storia “Un passo nel mondo con un sandwich di vetro”. Due curiosità extra su Louis-Michel Carpentier: è l’house artist della Brasserie à Vapeur per la quale disegna sottobicchieri, etichette, etc. E ha anche creato una versione speciale del gioco Trivial Pursuit chiamato “Belgium, country of beer” nel 2013 per la rivista Bierpassie (Beer Passion).

Per concludere voglio citare due pezzi unici. Il primo è un fumetto per la birra Duvel, intitolato “L’unica, vera storia di Moortgat” (De enige echte, onvervalste en ware Moortgat story), che ovviamente racconta la storia del famoso birrificio. È stato pubblicato nel 1984 in 4000 copie in olandese e 1000 in francese, ed è diventato un pezzo da collezione. L’altro è nato grazie a Anthony Martin, nipote del fondatore che ha dato vita al gruppo John Martin, che ha promosso la creazione di un fumetto nel 2015, “Message on a bottle” dell’artista Thomas Du Caju e dello sceneggiatore Erik Verdonck. La storia si basa sulla storia dell’importazione della Guinness e delle falsificazioni che sono state vendute sul mercato belga a causa del successo della stout e della Guinness in particolare. Non molto avvincente, ma comunque piacevole da leggere.

Bene, adesso che conoscete questa storia, durante un viaggio in Belgio, non solo visiterete birrifici e pub, negozi di cioccolato, etc., ma vi avventurate anche in qualche libreria per sfogliare la meravigliosa gamma di fumetti disponibili e vi lascerete stupire passeggiando nella Via dei Fumetti di Bruxelles. Buon divertimento!