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Alle radici del Pub: Inn, AleHouse e Tavern

Dici birra e pensi al pub. C’è un legame fondamentale, inscindibile, tra i pub e la birra in Inghilterra, tanto che questi luoghi sono parte dell’immaginario comune di ogni amante delle ales, imitati in tutto il mondo. Ma sapete come nascono i pub? Per chi fosse incuriosito dalla domanda, vi proponiamo la storia di questa istituzione del mondo brassicolo (non solo inglese). Per farlo dobbiamo scoprire le radici del pub, abbreviazione di public house (casa pubblica), e più precisamente investigare le tre diverse tipologie di locali sviluppatesi nel tempo in Inghilterra che hanno contribuito alla nascita del pub: alehouses, inns e taverns.


ALEHOUSE
Le alehouses hanno una profonda connessione con la storia della birra stessa. È infatti appurato che brassare birra fosse sin dall’alba dei tempi un’attività per lo più casalinga, al pari della cottura del pane. Anche in Inghilterra, fino al Medioevo ed oltre, vi era questa abitudine che vedeva come protagoniste le donne di casa, le cosiddette alewives. Ogni famiglia produceva la sua birra e, nel caso le risorse non fossero sufficienti, venivano condivise per realizzare le cotte; in alcuni paesi sorgevano anche birrifici comuni impiegati dai residenti, al pari di quanto avveniva per molti mulini (spesso per birrificare e lievitare il pane era usato lo stesso lievito). Ma il brassare era ben lontano dall’essere una scienza esatta e le produzioni variavano considerevolmente di qualità da un nucleo familiare all’altro. Da qui si diffuse l’usanza per le famiglie “più virtuose” di vendere la birra prodotta dietro compenso: siccome la produzione non era però costante, si prese l’abitudine di segnalare la disponibilità di birra esponendo davanti all’ingresso di casa un palo, più o meno coperto da foglie, detto ale stake, che Riccardo II rese obbligatorio nel 1393. Si cominciò così a creare una clientela fissa presso le case meglio fornite: nacquero così lo alehouses. Mano a mano che la produzione si spostava da casalinga alle dimensioni di veri e propri birrifici commerciali le alehouses divenivano sempre più grandi e frequentate, al punto da divenire il centro della comunità locale, il posto dove trovare qualcuno che si andava cercando, dove passare il tempo e dove concludere gli affari: per tale motivo cominciarono ad essere conosciute come public houses. Il fenomeno prese talmente piede che già nel XIII secolo la consuetudine del brassare comune era praticamente scomparsa. Lo scrittore Pete Brown addita le alehouses come il luogo di nascita di moltissimi sport e intrattenimenti inglesi: dai primi combattimenti tra animali (ad esempio tra galli) e persone, poi banditi, alle freccette e ad altri svaghi all’aria aperta. Non si deve infatti dimenticare che nel Medioevo le alehouses erano spesso e volentieri autentici birrifici, con terre destinate alla coltura ed ampi spazi esterni. Gli ale stake, ormai così grandi e numerosi da diventare pericolosi per i passanti, furono presto sostituiti da insegne colorate raffiguranti il nome scelto per il locale o il suo stemma, un’usanza ancora ben radicata in Inghilterra (si deve ricordare che molti non sapevano leggere, da qui l’uso di disegni nelle insegne).

INN
Come anticipato anche gli alberghi, inns, concorrono a formare il carattere del pub. Strutture ricettive nacquero anzitutto lungo le grandi vie di pellegrinaggio religioso, che nel Medioevo inglese erano molto battute sia per sentimenti religiosi, sia per il fatto che rappresentavano una sorta di “vacanza” per il popolo. I primi esempi in questo senso sono dati dall’ospitalità che i monaci riservavano ai pellegrini, usanza che ben presto si rivelò però insufficiente, dando il via all’accoglienza “privata”. Ma il periodo d’oro per gli alberghi si ebbe con l’avvento del trasporto pubblico su carrozza, sviluppatosi dopo le leggi sulla pavimentazione delle strade del 1663, e in particolare con la creazione di un sistema postale efficiente. La pavimentazione rese molto più brevi e meno cari i viaggi, mentre lo sviluppo delle carrozze postali stimolò la nascita di numerose strutture per il cambio dei cavalli ed il riposo. Sempre più alberghi fecero la loro comparsa lungo le principali vie di comunicazione tra grandi città, principalmente su quelle dei corrieri. Anche gli inns cominciarono a diventare centri importanti per le comunità, pur in maniera diversa dalle alehouses, poiché fornivano lavoro a molte persone e, di fatto, erano il vero centro fisico di alcuni paesi nati proprio attorno a queste stazioni di cambio (le più grandi e importanti si trovavano ad un giorno di distanza l’una dall’altra). Non tutti i viaggiatori però erano uguali: eccezion fatta per i corrieri, le persone normali si dividevano in due classi, gli insider e gli outsider. I primi erano dei ceti più abbienti e potevano permettersi viaggi all’interno delle carrozze, decisamente più costosi, mentre i secondi si accontentavano di affrontare gli spostamenti all’esterno della carrozza, cosa scomoda ma anche decisamente rischiosa, vedi i frequenti casi di ipotermia. Ben presto tale divisione fra classi di viaggiatori si riflesse sulla conformazione fisica degli alberghi: agli outsider veniva concesso di stare in una sala grande all’entrata con la presenza del bar, mentre agli insider era riservata una sala interna, detta salon, poi storpiato in saloon. In questi posti si vendevano cibo e bevande, tra i quali ovviamente la birra. Gli stessi arredamenti di tali spazi, con oggetti che richiamavano il mondo delle carrozze (lanterne, route, briglie e via dicendo), diventerà un elemento comune a molti pub. Il periodo d’oro degli inns terminò con l’arrivo della ferrovia, che stravolse completamente il modo di spostarsi: molte strutture scomparirono del tutto, e solo alcune si trasformarono in railways inns, accogliendo i nuovi”viaggiatori con cambio della propria offerta.

TAVERN
Come suggerisce il nome questi luoghi prendono le mosse dalle taberne che i romani costruirono in Inghilterra, come in tutti gli altri posti, per rifocillare i soldati con il vino. Il loro periodo d’oro si ha intorno al XVI secolo, quando il fiorire degli scambi marittimi permette di importare vino spagnolo a basso costo. Con il miglioramento dei trasporti e il conseguente abbassarsi del costo della birra (unito al contemporaneo aumento di quello del vino) anche nelle taverne comincia a far capolino qualche ale. In generale nelle taverns si respirava un’aria di minore necessità rispetto alle alehouses e agli inns: relativamente alle prime infatti tali luoghi non si ponevano come il centro effettivo della comunità e, al contrario dei secondi, non erano strutture che dovessero provvedere all’ospitalità dei clienti. Le taverns erano il posto in cui avvocati, membri del parlamento, artisti e professionisti staccavano dai propri impegni e dalle proprie figure pubbliche in modo molto meno formale di quanto avveniva nei gentlemen’s club. Ed è proprio in questo che assomigliano ai moderni pub: erano luoghi in cui le persone si incontravano al solo fine di alleviare lo stress e socializzare davanti alla loro bevanda preferita.

Sono questi i padri degli stilemi classici del pub inglese, almeno della sua versione romantica, archetipale: l’essere centro della comunità e luogo prediletto della birra con tutte le sue attrazioni sportive (anche se ora per lo più via televisione) e di relax mutuato dalle alehouses; la struttura architettonica e gli arredi – oggi spesso posticci – che si rifanno alla tradizione degli inns (alcuni pub tutt’ora hanno camere in affitto per i clienti); lo spirito leggero e la voglia di stare insieme senza troppi problemi derivato dalle taverns. Per chi fosse interessato ad approfondire l’argomento suggeriamo lalettura di Man Walks Into A Pub: A Sociable History of Beer di Pete Brown.