Birre belgheBirre degustate

Serafijn Grand Cru della Brasserie Achilles

Non è la fine del mondo, ma è comunque una birra più che dignitosa; magari uno si aspetta un qualcosina di più, vedendo la denominazione “gran cru”, ma è una strong ale che si fa bere. Brassata in origine per celebrare l’anniversario dell’apertura della brewery, nel luglio 2006, è entrata da lì in poi nella normale produzione. Colore dorato, di oro invecchiato, pulito, con schiuma bianca fine e non molto persistente. Ha un naso abbastanza snello, con un tocco di lievito, leggeri sentori di malto e biscotto, una punta di miele. Il corpo è rotondo, non robusto, nonostante la gradazione non certo banale; ben bevibile anche per la bontà della “componente acquosa”. Dà buone sensazioni di calore e morbidezza, con un palato ancora caratterizzato dal malto e dal miele e un tocco di luppolo astringente sul finale. Il fine corsa è abbastanza sfuggente.

Serafijn Grand Cru della Brasserie Achilles

Fermentazione: Alta
Stile: Belgian Strong Ale
Colore: dorata
Gradi Alcolici: 9% vol.
Bicchiere: Calice
Servizio: 10-12°C

Il birrificio

Brasserie Achilles, Ichtegem. Attiva dal 1999, è una delle microbirrerie più attive sul mercato delle birre artigianali ma anche una delle più piccole, tanto da essere situata nella “cantina” dell’abitazione di Achilles Van de Moer, il mastro birraio. Ha una capacità produttiva di 500 litri, e Achilles riesce a “brassare” birra solo 2 volte al mese, intervallando questa passione al suo lavoro “ufficiale”: insegnante di pianoforte al conservatorio locale. Tutte le birre sono prodotte con luppolo inglese, condizionate in bottiglia  e lasciate maturare per almeno per tre settimane. Il produttore raccomanda tuttavia di consumarle dopo almeno altri 5 mesi di “invecchiamento”. La gamma di birre Serafijn prende il nome dai Serafini, gli angeli “musicisti”, che ci invitano a vivere bene il nostro “passaggio su questo mondo” magari accompagnandoci con una buona birra. Nell’estate del 2006 Achilles ha inaugurato un Cafè all’interno del salotto di casa sua, con tanto di giardino esterno aperto solo nei week-end.