Yellowhammer del birrificio Black Isle
Realtà orgogliosamente biologica e meritatamente nota del panorama scozzese – siamo a Munlochy, villaggio del distretto Highland – dove il marchio Black Isle, il cui nome ricalca quello della penisola in cui ci troviamo, spazia tra interpretazioni birrarie (più o meno) tradizionali ed (altrettanto più o meno) moderniste. Nel senso che spesso la classicità sta nella mano che gestisce il brassaggio, mentre le licenze innovative stanno nella ricetta. Ad esempio, questa Yellowhammer (lo zigolo giallo), che è un’American Pale Ale e che quindi che è aderente al mainstream per sua natura (la lista dei luppoli include Chinook, Citra, Cascade, Pacific Gem, Simcoe e Nelson Sauvin), risulta plasmata con modi garbatamente britannici.
Così, da un grist bill ottenuto con malti Lager, Crystal e di frumento, si ottiene una pinta color paglierino carico, d’aspetto limpido e di schiuma proporzionata; i cui profumi (anche) erbacei e agrumati (pompelmo ad esempio), incrociano correnti più vecchia maniera, quali quelle del cereale fresco, della mela Golden e del tiglio. Idem la corsa gustativa, lungi dall’intenzione di colpire duro, si costruisce lungo un tracciato il cui avvio neutro-morbido prelude, sì, a una progressione asciutta (4 i gradi alcolici) e a un finale secco, ma solo delicatamente amaricante. Attuale. ma dai modi antichi.
Yellowhammer del birrificio Black Isle
 
 
  Nazione: Scozia
 Fermentazione: alta
 Stile: American Pale Ale
 Colore: dorato
 Gradi alcolici: 4% vol.
 Bicchiere: pinta
 Servizio: 7-9 °C
 
  
 




