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Tutte le birre di Natale italiane in uscita per le feste

Il mese di dicembre si avvicina e con esso il Natale, festività che almeno nei paesi a vocazione birraria è legata profondamente alla birra. Quelle che in Belgio sono chiamate Christmas beer, Winter Warmer nei Paesi anglofoni, hanno ispirato da diversi anni ormai anche i birrai italiani, che ripropongono sotto le feste interpretazioni del tema in versione liquida. Andiamo a scoprire alcune delle tante birre di Natale italiane con le quali poter brindare durante le feste. 

Partendo dal Trentino Alto Adige troviamo la Weihnachtsbier, Schwarzbier da 5% vol. del Birrificio Val Rendena, dal corpo pieno e dai decisi toni maltati con evidenze di cioccolato nel finale, che di fatto la rendono ottima compagna dei dolci delle feste; così come la Flabby Brown di Birra del Bosco (San Michele All’Adige), una Dubbel di 7% vol. ricca di note di cioccolata, caramello brunito e frutta passita. Il Veneto è ben rappresentato dalla corroborante Babbo di Birra Mastino, birra a bassa fermentazione brassata con procedimento a decozione contraddistinta da calde sensazioni maltate e frutta disidratata (8% vol.), e dalla maliziosa Lucciola di Ofelia, una Belgian Tripel da 7.5% vol. caratterizzata dall’aggiunta di uva passa e fichi secchi in ammostamento, ispirata al tradizionale dolce vicentino denominato “Putana”. Spostandoci nel Friuli Venezia Giulia, troviamo Foglie d’Erba con la sua Nadâl, una Winter Warmer da 7.5% vol. le cui suggestioni speziate sono dovute a un selezionato mix di lieviti; La Birra di Meni con la Nardòns, birra da 8% vol. aromatizzata con miele di castagno, foglie d’alloro e bacche di ginepro; e il birrificio Garlatti Costa con la sua Rudolph, una Christmas Beer da 10% vol. speziata e avvolgente il cui nome venne scelto 6 anni fa dal figlio del birraio.

Come era lecito prevedere, la regione con il maggior numero di birre natalizie segnalate è stata la Lombardia. Si parte con la Kerst, il grande classico del birrificio Extraomnes: una Belgian Strong Ale da 10.1% vol. che rapisce dapprima il naso, con profumi che rimembrano la frutta candita, e successivamente il palato, morbidamente approcciato dalla verve etilica e dunque appagato da una fresca acidità. Il birrificio Stradaregina, invece, brassa due birre per la festività in oggetto: la prima è la Christmas 2018, una Belgian Strong Ale da 11% vol. con zucchero candito e una lieve speziatura di zenzero e scorze di bergamotto; la seconda è la Frater Reserva (13% vol.), ovvero la Christmas 2017 lasciata a maturare un anno esatto in barrique di vino rosso. Tra i birrifici lombardi figura anche Lariano, che dà vita alla Cactus Pear, una Fruit Lager da 7.5% vol. con solo malto Pils e aggiunta di fichi d’India freschi (10%) in fase di fermentazione. Anche L’Orso Verde sceglie una bassa fermentazione: la sua creazione, La Gryla, è una Doppelbock da 9% vol. Scelgono di giocare con le spezie i birrifici Alma, Geco e Il Conte Gelo: il birrificio di Monza, per la sua Babbo (Christmas Beer da 9.5% vol.), sceglie scorza d’arancia amara, cardamomo, cannella e zenzero; il birrificio di Cornaredo festeggia con una birra da 8.5% vol. denominata Babbo Bastardo prodotta con malto d’orzo, orzo e avena non maltati e in bollitura ginepro, pepe rosa e coriandolo; il birrificio di Vigevano, infine, si ispira alle Dubbel con la sua Nonno Gelo (8% vol.), caratterizzata da una speziatura data da coriandolo, pepe di Kampot e fave di Tonka. Un profilo maltato protagonista e armonizzato a suggestioni tropicali e di frutta secca caratterizzano la Winter Moon del Birrificio Otus, da 6.8% vol. La Renna Ciuca del birrificio Dulac è una Belgian Strong Ale da 9% vol., con una evidente speziatura che si palesa sia al naso che in bocca. La Railroad Brewing Company sceglie lo stile Dubbel per la sua Grandma’s Remedy, birra da 8.5% vol. e dai piacevoli sentori agrumati.

Passiamo al Veneto. Una Mild per Natale, questo potrebbe essere il titolo del cine-panettone del birrificio Mezanino, che ne brassa una, chiamandola Balthazar, speziandola con pepe nero, lattosio, cannella in stecche e zucchero candito scuro. In Friuli si fa festa con la Cometa del Birrificio Cittavecchia, Christmas beer da 5.5% vol. prodotta con malti Maris Otter, Weizen Rauch e Peated Whisky, speziata con cannella, ginepro e pepe nero e adornata con una luppolatura a base di Comet e East Kent Golding. Saliamo verso la Valle d’Aosta, che ospita il birrificio Les Bières du Grand St. Bernard: la loro è una Pumpkin Ale da 6% vol. con una speziatura composta da zenzero, cannella e altre spezie, il cui nome, Couche, in valdostano significa zucca. 

In Piemonte il birrificio Hordeum propone una Tripel da 9% vol. dal nome Winter e dagli aromi agrumati e speziati. Il Birrificio Sant’Andrea si rifà invece agli stili inglesi con la sua X Bomb Santa Special ’18, una Extra Strong Bitter affinata in botte per un anno e dalla gradazione alcolica finale pari a 6.9% vol. Loverbeer piega lo stile Winter Warmer alla sua filosofia produttiva: ne nasce la A Renna Glüh, Wild Winter Warmer da 8% vol. per la cui produzione sono stati adoperati chiodi di garofano, stecche di cannella, anice stellato, scorza d’arancia dolce, innestati dopo che una classica birra del birrificio, la D’uvaBeer, birra con mosto d’uva Freisa, ha maturato per sei mesi in tini d’acciaio. Non mancano all’appello il birrificio Civale, con la sua Moonrise (Belgian Strong Dark Ale da 9% vol.), caratterizzata da un volitivo fruttato all’olfatto, scortato da aspetti fenolici e da toni luppolati, e una misurata dolcezza al gusto, chiusa da un finale amaro; il birrificio Gilac, con la Nives, birra a bassa fermentazione con spezie da 8% vol. contraddistinta da profumi intensi di caramello e frutta cotta e un corpo strutturato che in bocca svela note di frutta secca e candita, nonché di spezie; il birrificio Vallecellio con la L’Ninin, birra da 6.5% vol. dal colore scuro con zenzero e cannella, proposta anche in versione Gluten Free. Che birra poteva fare il birrificio Kauss se non la Santa Kauss?! Trattasi di una Imperial Weizenbock da 9.3% vol. prodotta con frumento locale e leggermente acidula, stante una decisa tendenza dolce complessiva. Il birrificio Aleghe, a sua volta, brassa la Festassa 2018, christmas beer con fave di cacao, cannella, scorze di arancia amara e fiori di arancio. Croce di Malto ha invece rilasciato la sua Platinum 2018.

Scendiamo adesso in direzione Emilia Romagna. Qui, il birrificio Claterna brassa la Babbo NatALE 2018, una Christmas beer da 6.5% vol. ottenuta blendando birre affinate con tre metodi differenti in botti di diverso genere le cui note olfattive (bouquet di frutta secca, mela cotta, caramello e dominato da una scalpitante vaniglia) si ritrovano al palato, dove la dolcezza è contrastata da toni amaricanti. Nel piacentino La Buttiga regala ai suoi fans la Bon Nadal, una strong ale ambrata ben dotata di alcol (9° vol.) e spezie (zenzero, chiodi di garofano, cannella, noce moscata, bucce d’arancia, coriandolo) che deflagrano in una esplosione decisa ma elegante, mentre all’assaggio un’insolita luppolatura rende la bevuta incredibilmente equilibrata. È la volta della Liguria. Maltus Faber a Natale brassa La Strenna del Birraio (Belgian Blond Ale da 8% vol.), inizialmente una strenna natalizia (dono che si fa alle persone care o che una ditta fa ai dipendenti o ai clienti, in occasione di festività annuali) destinata ai dipendenti delle fabbriche, poi ai clienti più abbienti e infine messa in commercio. Nadir, dal canto suo cerca di rompere gli schemi con una IPA (cui provocatoriamente aggiunge un Christmas prima) da 7.5% vol., che chiama SRHC – Sanremo Hard Christmas: il naso è dominato da sentori tropicali e agrumati, nonché da resina e incenso, con i toni biscottati a far da sfondo.

Anche la Toscana offre un buon numero di birrifici che si sono cimentati con le birre natalizie. Tra i tanti segnaliamo: Bruton, con la sua ormai tradizionale natalizia da 9% vol., la St. Renna, una seducente alchimia al naso e in bocca di sentori speziati, fruttati (frutti rossi sotto spirito), agrumati (buccia d’arancia) e vinosi; L’Olmaia con la Winter Duck, una Belgian Strong Ale da 8% vol. speziata con cannella, chiodi di garofano, coriandolo, buccia d’arancia, pepe rosa e zenzero (le spezie vengono macinate e aggiunte nell’ultima fase di bollitura, in infusione per 15 minuti); Birrificio Del Forte, anch’esso con una birra ormai caposaldo come la Cintura d’Orione, Winter Warmer da 10% vol. sempre caratterizzata da grande morbidezza e superba rotondità, che quest’anno vede l’utilizzo in fase di produzione di miele di tiglio; il birrificio agricolo La Diana, che brassa la Piccarda, una Winter Warmer da 7% vol. speziata con Panpepato che viene aggiunto in bollitura, un infuso di aghi di abete rosso e un dry hopping con le spezie del Panpepato; il Piccolo Birrificio Clandestino, che per Natale tira fuori la Venticinque/25, un avvolgente e caldo Wheat Wine da 9.5% vol. con miele di eucalipto.

Nelle Marche si brinda con la Sator Arepo Eccetera, Scottish Ale da 7.1% vol. con miele di castagno e malto torbato del birrificio Godog. In Umbria invece troviamo il birrificio Flea, che per il periodo natalizio sforna la Noël, una Amber Ale da 7.5% vol. con zucchero di canna, buccia d’arancia dolce, cannella, cardamomo, pepe nero; e il birrificio Altotevere, che in vista della ricorrenza si dota della Hangover, una Winter Warmer da 10.5% vol. che parte da una base Imperial Blanche (realizzata anche impiegando malti affumicati) cui vengono addizionati in fase di produzione zucchero candito, coriandolo, scorze d’arancia e bacche di ginepro. Trasferiamoci, adesso, nel Lazio, dove incontriamo la S-Elfi di Birra Losa: trattasi di una Double IPA da 8.5% vol. prodotta con tutte e sole materie prime del territorio pontino (Grano Senatore Cappelli, Grano antico Gentil Rosso e luppolo coltivato sulle colline coresi). In Umbria il birrificio Birra Perugia stappa in onore delle feste la Panamanà, una Imperial Coffee Stout realizzata in collaborazione con il birrificio artigianale panamense La Rana Dorada, che ha portato dai Caraibi i pregiati chicchi di caffè Geisha. Il birrificio Magester serve per il Natale una Belgian Ale da 7.5% vol.: si chiama La Pepata ed è prodotta con tutti gli ingredienti del pampepato ternano (mosto cotto di Malvasia, pepe, caffè, cacao, nocciole, miele, buccia di arancia e uvetta).

Andiamo un po’ più a est, in Abruzzo. La Christmas Cru di Almond ‘22 è ormai un classico: una Christmas beer da 7.5% vol., versione natalizia della Grand Cru fermentata con lieviti da vino Montepulciano e speziatura tipica dei dolci invernali scandinavi. Restiamo in regione con il birrificio Maiella, che produce una Christmas beer realizzata con il 3% di mosto cotto di Montepulciano D’Abruzzo, cannella, vaniglia, buccia d’arancia dolce, zucchero di canna grezzo. Nome e gradazione? Bucefalo di Natale, 9% vol. Anche il Birrificio Bravehop produce la Fezziwig, birra da 9.5% vol. in cui prevalgono note tostate sia al naso che al palato, oltre a un piacevole effetto warming, oltre a note speziate di zenzero, anice stellato e cannella. In casa del romano Jungle Juice Brewing si brinda invece con la Christmas Imperial Stout, denominata NDM 2018, da 9.5% vol. È la renna Rudolph a ispirare invece il nome della birra del birrificio Donkey Beer, una christmas beer da 9.3% vol. Il Molise ha modo di vantare la collaboration tra due suoi birrifici, La Fucina e Cantaloop, che scelgono di rifarsi al Belgio architettando una Belgian Strong Ale. La Bloody Xmas 2018 (ormai alla quinta edizione) dei due prevede una speziatura fatta da buccia d’arancia, maracucha. zenzero e lime.

Scendendo ancora più a sud, incontriamo la Campania, dove il birrificio Sorrento ha messo in produzione la Astrum, Winter Warmer da 7.5% vol. per la quale vengono usati chiodi di garofano, cannella e anice stellato. Il birrificio Karma propone la Karma Klaus, una Special Belgian Strong Ale da 8% vol., mentre il birrificio dell’Aspide la Banshee, Strong Scotch Ale da 7.5% vol. Anche in Puglia non mancano esempi: il birrificio Eclipse per il periodo di Natale ha fatto uscire la Kaunis Setä, una Dubbel da 7.0% vol. che prevede l’utilizzo di arancia amara, vincotto ai fichi e cannella. Il nome nasce dalla intrinseca dedica ai nipoti: in finlandese significa “belli degli zii”. In Basilicata, il Birrificio Del Vulture presenta la Celestial Shock 2018, la loro speciale natalizia, ogni anno differente. Il nostro viaggio si conclude sulle Isole. In Sardegna il Birrificio di Cagliari lancia la Santu Miali, una Belgian strong ale dorata (6,5% alc.) che omaggia nel nome un quartiere della città, San Michele, con una birra scaldante dal naso fruttato e mielato. In Sicilia invece troviamo tre birrifici che hanno scelto anch’essi di puntare su una birra ad hoc per celebrare le feste. Il birrificio Paul Bricius brassa una Belgian Strong Ale prodotta in collaborazione con il Monastero di San Martino delle Scale a Monreale (PA). La ricetta messa a punto prevede le aggiunte di genziana, radice di liquirizia e finocchio, coltivati all’interno dell’Abbazia. Il nome della birra è Hora Benedicta Abbey Ale e raggiunge una gradazione alcolica di 8% vol. Il recente birrificio Canale, invece, commercializza la sua Canale Double Malt, birra da 6.7% vol. prodotta servendosi tra le altre cose di miele e bacche di mirtillo essiccate. Infine, per il Natale del birrificio 24 Baroni preparerà anch’esso una birra speciale: la Doppio Malto (questo il suo nome) ha come riferimento lo stile Dubbel e grazie ai suoi 9% vol. avrà il compito di riscaldare le rigide serate di fine anno. 

Queste etichette rappresentano solo una parte delle birre che verranno realizzate. Non ci sono scuse a riguardo, il consiglio è quello di divertirvi ad abbinarle alle pietanze tipiche della festività, sia salate che dolci. Ah, ovviamente, buon Natale!