A spasso per le Dolomiti fra sci, cucina e buona birra
Chi ha detto che in montagna d’inverno si va solo per sciare? Ecco un modo originale per godersi le Dolomiti, prendendo come punto di riferimento il celebre Sella Ronda, o Giro dei quattro passi, itinerario che collega le Valli Ladine che circondano lo spettacolare Gruppo Sella. E siccome questo imponente massiccio ha radici profonde per arrivarci si percorrono strade che attraversano luoghi bellissimi, dove si trovano osterie tipiche, grandi ristoranti, pub e naturalmente alcuni Birrifici Artigianali. In questa stagione il modo più semplice di affrontare il Sella Ronda è ovviamente con gli sci ai piedi lungo i circa 40 km di piste che lo compongono, ma se avete voglia di fare qualche puntatina in valle le sorprese non mancano. Il Trentino Alto Adige, con circa venti tra Birrifici e Brew Pub, è terra di birra da moltissimo tempo e anche oggi sono numerosi gli approdi sicuri per soddisfare i più esigenti beer lover. Anche abbinando la birra all’ottima cucina locale tra paste ripiene, carni, formaggi e dolci tipici.
Cominciamo il nostro itinerario dalla Valle di Fiemme, centro birraio fin dall’800 con produzioni artigianali un tempo presenti soprattutto nei pressi di Predazzo. A Cavalese, borgo animato e millenaria sede della Magnifica Comunità di Fiemme, si trova il locale di mescita del Birrificio di Fiemme (produzione a Daiano), presso l’Hotel Excelsior in Piazza Battisti. Ambiente rustico con molto legno, buona cucina di territorio e, naturalmente, la possibilità di degustare le birre prodotte da Stefano Gilmozzi fin dal 1999, sia alla spina che in bottiglia. Da provare l’abbinamento tra la Carne Salada e la Larixbier, ispirata alle tedesche Marzen. Cinque le etichette in totale di cui due, la Lupinus e la Nòsa, legate al territorio ed entrambe ad alta fermentazione. La prima vede infatti l’aggiunta di lupini di Anterivo, mentre la seconda riprende un’antica ricetta di Predazzo, dove storicamente crescono interessanti varietà di luppoli selvatici. Una chiara, una weizen e la riserva natalizia completano la gamma. Sempre a Cavalese i birrofili gourmet potranno appagare i loro sensi con un pasto presso il Ristorante El Molin, anch’esso in Piazza Battisti e ricavato in un bellissimo mulino, specializzato nella rivisitazione dei piatti tradizionali trentini – miglior ristorante della provincia secondo Ristoranti d’Italia dell’Espresso 2012 – cui si aggiungono wine bar e pizzeria.
Una volta lasciato il capoluogo di Fiemme si percorre la Grande Strada delle Dolomiti e si entra nella Valle Ladina di Fassa, ricca delle tradizioni proprie di questo popolo antico e orgoglioso del suo dialetto che si fa poesia se descrive l’“enrosadira”, il colore che le Dolomiti prendono al tramonto, quando le pareti sembrano quasi infiammarsi e che conserva leggende ancora vive come quella di Re Laurino e del suo giardino di rose nelle rocce.
Il primo centro che si incontra è Moena, la “Perla delle Dolomiti”, un abitato grazioso con ottimi indirizzi. Nella piazza principale si trova una bella galleria commerciale che ospita un piccolo negozio di formaggi, con le migliori referenze direttamente dai casari del territorio – da non perdere il Puzzone di Moena e il formaggio a latte crudo affinato nel Teroldego – splendidamente spiegate dal titolare, che saprà consigliarvi il matrimonio migliore con la selezione di birre artigianali trentine e tedesche disponibili. Lungo il corso del torrente Avisio si può inoltre fare una simpatica sosta al Nibada, che propone una buona carta di birre, soprattutto belghe e tedesche, oltre ad un ottima cucina.
Se cercate un’esperienza gastronomica di alto livello regalatevi anche una sosta alla Malga Panna (Strada De Sort, poco fuori dal paese) per gustare le ricette locali eseguite magistralmente dallo staff di Massimo e Paolo Donei, in una cornice suggestiva e romantica con vista sulle montagne. Da Moena consigliamo vivamente una deviazione verso il Passo San Pellegrino e la sua Sky Area, per sciare ma anche perché sulle piste si trova quel piccolo gioiello che è il Rifugio Fuciade. Qui Sergio Rossi e la moglie Emanuela offrono un’accoglienza calda e familiare in una ambiente molto suggestivo (c’è pure una stube del ‘700), una cucina memorabile con grandi vini e birre e un rapporto qualità-prezzo davvero eccezionale. Ci si arriva sci ai piedi, in motoslitta, o con una piccola strada praticabile solo in estate, e c’è pure la possibilità di dormire.
Torniamo sulla via principale da cui si sale verso l’Alta Valle di Fassa fino al noto centro turistico di Canazei. Da lì si inizia la lunga serie di tornanti che conduce al Passo Sella, con il panorama mozzafiato del Pordoi, della Marmolada e del Sassolungo. Il Passo segna anche il confine con l’Alto Adige e fa da porta per la Val Gardena.
Si procede scendendo fino all’abitato di Santa Cristina, famoso per gli artigiani del legno e per la adrenalinica Sasslong, tracciato di Coppa del Mondo che scende dal Ciampinoi con pendenze che toccano il 57%, ma anche sede del Birrificio Maciaconi nell’Hotel Gardena, in Str. Plan da Tieja. Ambiente molto curano, in stile tirolese, con buona cucina e birra della casa. Interessante la Weizen. Pochi chilometri prima, a Selva, c’è il Goalies, storico Irish pub caldo e accogliente con alcune valide spine, tra cui una pils prodotta appositamente per il locale.
Il nostro itinerario prosegue da Selva verso il Passo Gardena. Qui i beer lovers sciatori potranno divertirsi sui pendii della mitica pista Dantercepis (impianti da Selva) o discendendo dal passo fino a Corvara in val Badia protetti dalle pareti dolomitiche dal Sella e del Gruppo del Cir. Una volta giunti a Corvara, anche comodamente in macchina, si può scegliere tra proseguire il giro subito o concedersi il tempo di pranzo o cena presso alcuni dei migliori ristoranti d’Italia come la Stua di Michil (Str. Col Alt), di Michil Costa premiato con una stella Michelin, o La Siriola (anch’esso stellato) presso l’Hotel Ciasa Salares a San Cassiano, località Armentarola Strada Prè de Vì, che propone anche un menù ladino, oltre a piatti cucinati e abbinati alle ottime birre in carta. A voi la scelta!
Ma il viaggio prosegue. La nostra strada attraverso la magia dei Monti pallidi continua e ci conduce al Passo di Campolongo, punto di arrivo delle piste che scendono dal Sella (impianti da Corvara) e porta della Valle di Arabba, ultima prima di risalire in auto o tramite la funivia di Porta Vescovo – ma solo sci ai piedi – al Passo Pordoi che, con i suoi 2.239 metri, la Sky Area di Belvedere e la vista che spazia dal Sassolungo alla Marmolada, rappresenta probabilmente il culmine di questo itinerario.
Un percorso unico che può richiedere alcune ore o una settimana. Dipende dal tempo che sceglierete di dedicargli. La montagna qui rappresenta il senso stesso della libertà e un’ottima occasione per unire sport, natura e passione per birra e buon cibo.
hh
Link utili:
www.dolomitisupersky.com
www.fassa.com
www.valgardena.it
www.valbadia.it