Lungo il binario della ricerca documentale applicata all’ambito brassicolo, dopo aver firmato, dodici anni fa, il volume Birrerie storiche d’Italia, il cultore della materia Michele Airoldi (collezionista di lungo corso e animatore dell’associazione di settore Il barattolo) torna sugli scaffali con una nuova pubblicazione: il cui titolo e tema è, stavolta, Antiche birrerie italiane.
Una traccia, spiega lo stesso autore, che non replica quella della “fatica” precedente, ma al contrario segue indirizzi e propone contenuti inediti. In particolare, la sua esposizione passa in rassegna un elenco di circa 180 siti produttivi di cui è stata appurata con certezza l’esistenza: e per oltre 90 di essi, ne descrive la vicenda, spesso con dovizia di dettagli. Inoltre il libro contiene diversi interessanti capitoli tematici: uno sulle malterie nella Penisola; uno su reperti e atti d’archivio (il più datato risalente al 1834) utili a ricostruire le vicissitudini dei brassatori dello Stivale nel corso di quasi due secoli; uno riservato a immagini delle fabbriche, che non di rado rivestono un interesse architettonico notevole. Infine, non manca l’attenzione al gadget e alla comunicazione visiva; ben 96 pagine a colori (con 500 inquadrature) sono infatti dedicate all’oggettistica pubblicitaria prodotta tra la fine del XIX secolo e gli anni Sessanta del Novecento: manifesti, cartoline, insegne, bicchieri, sottobicchieri, etichette, lattine.