Pale Ale del birrificio Runaway
Anglo-avanguardista per statuto e per missione, il marchio Runaway, tanto che da aver riportato, nelle propri carte ufficiali, la dicitura Modern british beer & microbrewery. Dal 2014 (anno d’accensione dei motori), il suo impianto, a Manchester, nel cuore della vecchia Inghilterra, sforna a ciclo continuo cotte grondanti luppoli dei nuovo mondi, in cospicua quantità e varietà. Dal catalogo della casa, peschiamo – nostro primo assaggio in assoluto della gamma britannica – la Pale Ale, ovviamente intesa in versione American: base di malti ambrati, piani sensoriali superiori affidati – quanto ai luppoli – al collaudatissimo tandem Citra-Simcoe. Accattivante l’aspetto cromatico (un dorato dalle profondità ramate con poche e sottili velature) e apprezzabile la schiuma (sostanziosa, tenace), la signorina si fa piacere anche nell’espressione olfattiva, tessuta intrecciando agrumi (lime, pompelmo rosa), petali (bosso), resine (incenso), frutta di diversa estrazione (pesca, melone bianco). Il palato è ugualmente disinvolto e pulito: partenza di lievissima abboccatura, slancio di decisa attenuazione, finale secco e consapevolmente amaricante, con appena appena un che di puntuto. Buona anche la persistenza retronasale, e sobrio il tasso alcolico, giusto 4,7 gradi.
Pale Ale del birrificio Runaway
Fermentazione: Alta
Stile: Pacific Pale Ale
Colore: Dorato
Gradi alcolici: 4.7%
Bicchiere: Calice a chiudere
Temperatura di servizio: 8-10 °C