Nuove birre dalla Lombardia e dal Piemonte
Partiamo con la nostra consueta carrellata di news dedicate alle nuove birre dal nord, precisamente dalla Lombardia, per scoprire le recenti novità del birrificio Lariano (Sirone, LC), che dopo quasi dieci anni di attività si cimenta nel terreno delle fruit beer. Un progetto che prevede una serie di diverse birre alla frutta invecchiate in botte tra cui inizialmente trovano posto la Red Nuance, birra con ciliegie e fragole, la Fambrus, con lamponi, e la Marén, con amarene. I denominatori comuni sono la ricetta base di partenza, il tempo di maturazione e il passaggio in botte, cambia solo il tipo di frutta. Il risultato? Birre limpide e lucenti, tutte vestite di rosso (dal rosé della Fambrus al carminio più caldo della Marén), tutte incentrate molto sul frutto, con qualche spunto aggiuntivo per la Marén, tutte pulite ed estremamente scorrevoli. Novità anche in casa Rurale che contribuisce ad infoltire la lista delle IPA italiane con un prodotto equilibrato che prevede l’utilizzo di materie prime provenienti da varie nazioni: luppolo dagli USA (Equinox, Simcoe e Mosaic), malti tedeschi e lievito inglese. Non a caso si chiama Global IPA, birra che sa miscelare le fragranze statunitensi (il resinoso, l’agrumato, cenni di frutta esotica), con la controparte maltata ad una piacevole rotondità e ad un amaro lento e costante nella sua corsa (6,5° alc.).
Due le novità da Carrobiolo che incuriosiscono per l’uso di ingredienti aggiuntivi che potremo definire non convenzionali. Nella Imperial Stout sono finiti infatti i boletus edulis, meglio conosciuti come funghi porcini, utilizzati secchi in dry hopping che rilasciano note di terroso ben integrate. Nella provocatoria Italian Tomato Ale (4,6% vol.) troviamo invece il 33% di datterini di Scicli, dry hopping di basilico genovese e origano calabrese. Pizza margherita allo stato liquido? Ai posteri l’ardua sentenza. Sempre in Lombardia fiocco rosa anche in casa Extraomnes, a Marnate in provincia di Varese, con una delle ibridazioni belga-americane tanto care a Luigi “Schigi” D’Amelio: arriva la Impitoyable, 10,6 gradi etilici per questa spietata (del resto questa è la traduzione del nome) belgian strong ale secca e godibile, marchiata da note fruttate del lievito e resinose rilasciate dal centennial in fiore impiegato in dry-hopping.
Spostiamoci in Piemonte, vicino Biella, dove troviamo la nuova blanche del birrificio Un Terzo, prodotta con farro e frumento raccolto a pochi passi dallo stabilimento brassicolo. La birra si chiama Louise, consta di 5° alc. ed è nata in vista dell’inaugurazione del nuovo stabilimento a Pralungo. Il Nuovo Birrificio Nicese di Nizza Monferrato, immette nel mercato due nuovi prodotti: il primo è la Round 8, oatmeal stout dall’alcol moderato (5,2% vol.) ma dai gusti intensi che spaziano dal caffè alla liquirizia ai frutti rossi; il secondo è una commistione di due stili alquanto inusuale, infatti nella ADW si vanno ad incontrare una dunkelweizen con una american pale ale, ne risulta una birra dai profumi di pane, banana, spezie (chiodi di garofano), ma anche agrumi, frutta tropicale e resina.
Si ingrossa anche il filone delle birre a vocazione teutonica per il piemontese Stabrau: questa volta è il turno della Epsilon, altbier di 4,9 gradi color rame incentrata su note di caramello e frutti rossi. A non molta distanza, a Trivero (BI) il birrificio JEB lancia la Never say never, american pale ale con un complesso bouquet di ben 8 luppoli americani per una bevuta incentrata sul profumo degli agrumi e di frutti tropicali racchiusa in 5,8 gradi alcolici.