Nuove birre da Birrificio del Forte, Birrificio Italiano, ECB, Birra Perugia e altri
Il Birrificio del Forte lancia il progetto “Radici”. Il produttore di Pietrasanta (LU) ha concepito una nuova linea dedicata al mondo del vino della quale per ora fanno parte due birre: Il Tralcio e Birrasanta. La prima è una italian grape ale da 10%, nella quale viene aggiunto mosto d’uva, per poi sottoporre il tutto a una fermentazione mista mediante inoculo di lievito da birra affiancato da un ceppo enologico (riutilizzato anche per la fermentazione in bottiglia). Birrasanta invece è una birra da ben 15% che viene affinata in botti di vinsanto, il cui nome cambierà ad ogni edizione. Per la prima è stato scelto Statuario, da una varietà di marmo delle vicine alpi apuane. Entrambe le birre condivideranno un nuovo layout dell’etichetta, dorata su sfondo nero. Sempre in Toscana, dopo anni rivolti a migliorare la linea base, il birrificio L’Olmaia di Montepulciano (SI) presenta una nuova etichetta, Miss Bunny, una saison prodotta con malto pils, frumento e avena maltati, malto sour e speziata con buccia d’arancia amara, coriandolo e sale di Volterra.
Eternal City Brewing, il Vermont e i luppoli Cryo. Decisamente attento alla scena americana e amante dei luppoli in ogni sua forma, il birrificio laziale ha annunciato due nuove birre. La vera novità è la Bill Kilgore, una american ipa che utilizza lievito Vermont e luppoli in formato Cryo per il generoso dry hopping (Amarillo, Denali, Citra). La seconda birra è una versione speciale della Sunny Side, anche qui in versione Vermont + Cryo.
Grano Giusto è la collaborazione tra Brewdog e Birrificio Italiano. La birra nasce come celebrazione del sostegno ricevuto in Europa per la campagna di vendita delle azioni del birrificio scozzese, la celeberrima Equity for Punks. Giunta alla quinta edizione e prorogata fino ad ottobre 2018 la campagna ha ottenuto grande successo e per ringraziare i sostenitori James Watt e soci hanno deciso di brassare una collaboration brew con un birraio di ogni nazione. Per l’Italia è stato scelto Agostino Arioli del Birrificio Italiano: dalla collaborazione è nata una Dark Lager decisamente luppolata. Il nome deriva dalla varietà di grano utilizzata nel griest, il grano dei miracoli, antico varietale italiano.
La Don è l’ultima nata in casa Birra Perugia: una Teutonic Pale Ale forte, decisa e resa fresca e accattivante grazie all’utilizzo di luppoli tedeschi di nuova generazione: Ariana, Mandarina Bavaria e Hallertau Blanc. 5 gradi alcolici e aromi decisamente agrumati ed erbacei figli di una luppolatura tutta “Made in Europe”. Rimanendo in Umbria, buone nuove anche per Birra dell’Eremo, che ha da poco arricchito la propria produzione con Etèrea, una lager da 5,2% realizzata con un dry hopping di tè nero Earl Grey. Interessante notare come sia stata scelta come base una bassa fermentazione, in contrasto con la tradizione inglese dalla quale viene invece il suo ingrediente di spicco, per valorizzarne ancora di più l’apporto aromatico.
Il produttore molisano Kashmir allarga la sua offerta con la Jumbocot, una tripel con l’aggiunta di albicocche, il cui nome deriva proprio dalla varietà utilizzata per questo frutto. I gradi alcolici sono 7.9 per una birra che si presenta secca e leggermente acidula, caratterizzata da profumi fruttati, speziati, e da note floreali conferite dal luppolo.
Il veneziano BAV dedica una birra alla creatività degli artisti veneziani. Una IPA ispirata dall’opera di Peeta, writer e visual artist veneziano attivo dagli anni ‘90. Abbiamo conosciuto Peeta al pub (e dove se no!). Facciamo quattro chiacchiere davanti ad una birra e ben presto viene fuori che noi amiamo i suoi graffiti e lui … ama la nostra IPA, racconta Rudy Liotto, socio del birrificio. La birra è la prima di una serie nominata Venetians, dedicata alla genialità dei suoi conterranei.
Sono addirittura due le novità che il birrificio Lambrate ha presentato recentemente: Impestout e Sal Aqua, due new entry legate da un filo conduttore: il “mare”. Impestout infatti è una sout da 5 gradi alcolici ispirata nientemeno che all’impepata di cozze (da qui il nome): pepe nero, brodo di cozze e alga dulse si aggiungono agli ingredienti classici di una stout. Il risultato al naso si traduce in note balsamiche e salmastre che si aggiungono agli aromi tostati tipici della stout, mentre in bocca si avverte anche una nota di umami e speziato oltre a note caramellate e tostate più tipiche dello stile. La Sal Aqua è l’interpretazione delle tedesche Gose del birrificio meneghino, che si confronta per la prima volta con un prodotto “sour”, che, come da tradizione, vede la contaminazione di lattobacilli durante il processo produttivo. Rimanendo in zona troviamo la new entry del birrificio Via Priula che arricchisce la gamma con una collaborazione con il birrificio brasiliano 4 Hops di Curitiba. La Kinkan, questo il nome, è una session IPA caratterizzata dall’uso di mandarino cinese (kinkan appunto) e da una generosa luppolatura dall’aroma fruttato con il compito di enfatizzare ed arricchire l’agrume.