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L’inglese Shepherd Neame marchia la sua Ale celebrativa con luppoli a stelle e strisce

Mash Tun No.1L’impero irresistibile è il titolo (efficacissimo a nostro avviso) di un saggio, datato 2006 e curato da Victoria De Grazia (docente di storia europea alla Columbia University di New York), che ha al centro il tema dell’egemonia culturale americana come tratto distintivo del Novecento: un secolo nel quale la società dei consumi, specchio appunto dell’american way of life, è andata letteralmente alla conquista del mondo. Ebbene, per noi, irresistibile è stata la tentazione di citare quest’opera, prendendone in prestito il concetto di base per applicarlo alla realtà di un supremazia “a stelle e strisce” sicuramente più settoriale, ma certo non meno energica: quella esercitata, tra i luppoli usati in birrificazione, dalle varietà riconosciute come tipicamente statunitensi.

mash-tun-no.1-padAd attestare tale predominio di costume (ce ne fosse stato bisogno) è, in modo fortemente emblematico, una notizia di questi giorni: l’annuncio, da parte della inglesissima brewing company Shepherd Neame, della messa in commercio di una Ale celebrativa (in edizione ultralimitata: solo 5mila bottiglie da 75 cl) per festeggiare i cento anni dei loro ammostatori in legno di quercia, installati appunto un secolo fa e tutt’oggi attivi. Ebbene, la ricetta di quest’etichetta speciale, tarata sui 7.4 gradi alcolici e battezzata Mash Tun No.1, prevede l’impiego di malti Pale, Crystal, Amber, Brown e Chocolate; e, in caldaia, accanto ai luppoli del Kent (contea dove sorge l’impianto, a Faversham) gettate di First Gold, Centennial e Amarillo. Insomma: per il compleanno più importante di un gioiello (brassicolo) della Corona, una “torta” dal sapore yankee. Se non è sottomissione questa..